Home Nazionale Coca-Cola Hbc Italia: “La nostra ‘ricetta segreta’ sono le persone”

Coca-Cola Hbc Italia: “La nostra ‘ricetta segreta’ sono le persone”

0

Roma, 18 apr. (Labitalia) – “La nostra ‘ricetta segreta’ è il lavoro di tutti i giorni che le nostre persone fanno. Quindi, la nostra ‘ricetta segreta’ sono essenzialmente le persone. Ogni giorno c’è il lavoro delle nostre persone, dalle fabbriche dove produciamo tutti i prodotti a marchio Coca-Cola alla forza vendita che si occupa sia del mercato tradizionale Horeca sia del mercato moderno”. Ad affermarlo, in un’intervista a Labitalia, è Emiliano Maria Cappuccitti, Hr director di Coca-Cola Hbc Italia, che proprio nei giorni scorsi ha vinto il Randstad Globe, come azienda fra le più attrattive per solidità finanziaria e sicurezza del posto di lavoro.
“Siamo molto orgogliosi di aver ricevuto questo premio: non è il primo anno che lo riceviamo, quindi evidentemente dietro a questo premio – sottolinea – c’è lo sforzo e il lavoro che Coca-Cola fa tutti i giorni per rendere la nostra un’azienda attrattiva, solida, un bel posto di lavoro dove stare”.
Come ricorda il responsabile delle risorse umane, “al di là del brand che è molto conosciuto, Coca-Cola, secondo uno studio Bocconi, genera circa 26mila posti di lavoro direttamente collegati: è un’azienda che impatta sul nostro Pil, sui posti di lavoro e che, quindi, ha un ruolo molto importante nell’economia italiana”.
Notevole l’impegno di Coca-Cola sul fronte del welfare aziendale. “Noi teniamo molto al benessere delle nostre persone: stiamo lavorando sul welfare, abbiamo già implementato un progetto – ricorda Cappuccitti che vuole andare incontro alle esigenze dei nostri dipendenti legate al work-life balance”.
Non solo. “Essendo un’azienda orientata al risultato e non alla presenza, ad esempio – prosegue – abbiamo tolto la ‘badgeatura’ in azienda e abbiamo un sistema di ‘remote working’, per cui le persone possono stare per alcune volte al mese a casa, prestando la propria attività lavorativa direttamente da casa. Ovviamente, questa cosa è stata accolta con entusiasmo non soltanto dalle colleghe ma anche dai colleghi. E questo è solo un esempio delle cose che facciamo con le nostre persone”.
“Siamo precursori dello smart working – osserva – ma abbiamo anche eliminato il concetto di ufficio. Ormai, è tutto open space nei nostri uffici: anche l’amministratore delegato è in open space insieme alle altre persone. E’ stato proprio eliminato il concetto gerarchico: il mega-capo con il suo ufficio non c’è più, ma ci sono appunto spazi comuni dove si condivide molto e quindi le persone sono raggiungibili. Vengono superate in questo modo le barriere gerarchiche e la comunicazione è molto più veloce: non devi bussare alla porta di nessuno, ma la persona la vedi lì di fronte a te”.