Home Nazionale Codice antimafia: Mattiello, ora racket è furto informatico dati sensibili

Codice antimafia: Mattiello, ora racket è furto informatico dati sensibili

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Milano, 23 ott. (AdnKronos) – “Se dobbiamo sforzarci di essere l’antimafia del giorno prima e non del giorno dopo, vuol dire fare molta attenzione al delicatissimo tema della captazione dei dati informatici da remoto” che viene attuato da “chiunque voglia organizzare un sistema dedito alla corruzione fondato sul ricatto e sull’estorsione. Se fino a ieri era ti brucio la macchina, oggi e domani racket ed estorsione sono uguali alla captazione di tutti i dati sensibili, poi voglio vedere se alzi la testa”. Lo afferma Davide Mattiello, relatore alla Camera del nuovo del provvedimento Codice antimafia, nel suo intervento a Palazzo Pirelli a Milano.
“Da anni ormai noi sappiamo che le mafie utilizzano anche il metodo corruttivo per accumulare forza e patrimonio, ci siamo abituati a dire ‘la mafia spara di meno e corrompe di più’, ma se questo è vero, è vero anche che vedo che stiamo assistendo a sodalizi criminali tenuti insieme dalla corruzione sistemica che diventano mafia. La mafiosità non è un dato etnico, è un modo particolare di organizzare l’attività criminale, fondato sulla forza di intimidazione del vincolo associativo”.
Per l’esponente del Pd, “Ci sono sodalizi dediti alla corruzione che accumulano un potere ricattatorio tale, sto pensando alla P4, sto pensando ai sistemi corruttivi che hanno di mira il processo decisionale delle istituzioni, le nomine, penso all’inchiesta ‘Occhionero'”, aggiunge.