Home Nazionale Comitato estero pmi Ance, ristagno domanda interna non ferma mercato costruzioni

Comitato estero pmi Ance, ristagno domanda interna non ferma mercato costruzioni

0

Roma, 26 apr. (Labitalia) – “Il ristagno della domanda interna non ha fermato il mercato italiano delle costruzioni. La crescita del fatturato estero delle imprese italiane tra il 2004 e 2015 è stata del 286,5%. Una performance cui hanno contribuito le pmi”. A dirlo il presidente del Comitato estero pmi dell’Ance, Gerardo Biancofiore.
“Il nostro successo -spiega- ha fatto leva su una strategia di filiera. Abbiamo operato in sinergia con Governo ed enti preposti all’internazionalizzazione come Ice, Sace e Simest. In coordinamento con le ambasciate. Affiancati da alcuni tra i principali istituti di credito. Ma le pmi per crescere, come ho sottolineato anche in un incontro con il ministro degli Esteri Angelino Alfano, hanno bisogno di un maggiore supporto del Sistema Italia sulle garanzie e fideiussioni per partecipare alle gare internazionali così come avviene in altri paesi”.
Ma per il numero del Comitato internazionalizzazione delle piccole e medie imprese dell’Ance, si può fare ancora di più. “All’estero -sostiene Biancofiore- gli standard produttivi ormai sono sempre attestati su alti livelli tecnologici e di qualificazione complessiva. Il vero valore aggiunto ormai è dato dal servizio”.
“Conteranno sempre -sostiene- le soluzioni tecnologiche, si dovrà avere il dovuto riguardo alla componente costi, ma a diventare determinante è fin d’ora, e sarà ancora di più nel prossimo futuro, la capacità di realizzare opere in grado di durare nel tempo, sia in termini di eccellenza di esecuzione che di materiali impiegati. Per far sì che queste opere non diventino obsolete dopo qualche anno, la partita della manutenzione sarà importante almeno quanto quella della realizzazione”.
Per Biancofiore, occorre fare ancora un ulteriore sforzo per assicurare azioni di sistema, che snellendo tempi ed evitando sovrapposizioni, assicurino soprattutto alle piccole aziende un affiancamento idoneo sui mercati esteri.
“A parole e analisi -sostiene- debbono far seguito progetti e decisioni. In ballo c’è la costruzione del mondo dei prossimi decenni. I paesi che sapranno definire strategie più funzionali e lungimiranti acquisiranno il vantaggio competitivo di aver fissato nuovi standard globali. Per quanto riguarda le imprese, siamo pronti, lo è la maggior parte delle nostre realtà. Puntiamo ad accrescere ulteriormente il portafoglio ordini complessivo italiano su scala internazionale”.