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Consulenti lavoro, intesa con Enpacl e Mefop su previdenza complementare

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Roma, 22 giu. (Labitalia) – Siglato oggi a Roma il protocollo d’intesa tra Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza per i consulenti del lavoro (Enpalc) e Mefop spa, la società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione, per favorire la promozione e la diffusione di iniziative in materia di previdenza obbligatoria e complementare, nonché di welfare integrativo. Obiettivo dell’accordo contribuire, sul piano tecnico, all’implementazione di politiche previdenziali a livello nazionale che siano coerenti con la ricerca della sostenibilità del sistema pensionistico e con l’adeguatezza delle prestazioni erogate.
“Questo protocollo -ha commentato la presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei Consulenti del lavoro, Marina Calderone- rinsalda e ufficializza un percorso di collaborazione importante che va avanti da tempo. Il nostro fine è quello di individuare percorsi comuni di studio e divulgazione dei temi legati al welfare e alla previdenza in un momento in cui, oltre al primo pensionistico, è indispensabile strutturare anche il secondo pilastro, specialmente per il futuro dei giovani”.
“Questa collaborazione con l’Enpacl e il Mefop -ha spiegato- risponde alla necessità di creare relazioni istituzionali per fare cultura pensionistica. Sempre più spesso i consulenti del lavoro dovranno occuparsi di bilanci e consulenze previdenziali per ogni singolo lavoratore”.
Forte soddisfazione è stata espressa anche dal presidente Enpacl, Alessandro Visparelli, che ha sottolineato la necessità di vincere “la grande sfida della previdenza” attraverso la conoscenza del problema, il gioco di squadra e il sostegno delle istituzioni. “Ringrazio i consulenti del lavoro per averci scelto come partner di studio per incrementare la conoscenza e le adesioni ai fondi pensione e alla previdenza integrativa”, ha dichiarato Mauro Marè, presidente di Mefop.
“Il welfare negli ultimi anni -ha ricordato- ha cambiato natura e dimensioni, facendo porre più attenzione alla cura della persona, il long term care. Diffondere, quindi, questo tipo di cultura e creare, anche nel settore pubblico, i presupposti per investire volontariamente nelle risorse complementari e nel welfare è prioritario. Per questo motivo vogliamo cogliere le opportunità che nasceranno dalla firma di questo accordo”.
L’intesa prevede che le parti promuovano incontri presso istituzioni scolastiche ed universitarie, sia pubbliche che private, per divulgare la conoscenza di questi temi; assicurino la presenza di propri esperti a iniziative e la disponibilità delle proprie sedi per gli incontri sul tema. Verrà, inoltre, costituito un comitato tecnico-scientifico deputato a svolgere analisi e ricerche, sviluppare campi di possibile intervento e definire programmi di comune iniziativa.