(AdnKronos) – Negativi l’andamento dell’export (-10,6% tra gennaio e novembre) e della produzione in Italia (-6% in volume tra gennaio e settembre). Questi risultati sono la conseguenza del riposizionamento dell’industria in Italia sui prodotti nelle Classi di eccellenza per efficienza energetica, qualità, prestazioni, design. A fronte del calo numerico (l’Italia non è più un produttore di grandi volumi, ormai delocalizzati) si ha l’aumento del valore medio del prodotto, sostenuto dalla continua innovazione rivolta, in particolare, a connectivity e smartness.
I piccoli elettrodomestici, pur nella grande varietà di tipologie di prodotti, segnano un risultato complessivo positivo: secondo i dati Gfk, la crescita in valore è stata, nei primi dieci mesi dell’anno, pari a +4,1%; quella in volumi è stata di +1,6% a dimostrazione che i consumatori privilegiano la qualità, cui inizia a contribuire l’etichettatura energetica per ora sui prodotti per l’aspirazione tradizionale. Da segnalare anche il ritorno in Italia di alcune produzioni che richiedono il massimo impegno nella qualità: per esempio, le macchine per caffè espresso.
Molto bene il comparto delle Apparecchiature professionali per catering e ospitalità. Nel 2016 è entrata in vigore l’etichetta energetica per la refrigerazione professionale, avviata e promossa dalle aziende in Italia. Il made in Italy si è confermato leader mondiale con un fatturato di oltre € 5 miliardi e un export che copre oltre il 70% della produzione. La domanda interna è rimasta tonica e buoni risultati sono stati ottenuti nell’area mediterranea, in Nord America e nel Far East.