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Conti pubblici: Cgia, no ad aumento accise sui carburanti

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Roma, 2 feb. (AdnKronos) – La Cgia di Mestre si dice “contraria all’eventuale aumento delle accise sui carburanti ipotizzato in queste ore dal Governo”. La Cgia in una nota ricorda che dal 2011 ad oggi ci sono stati 7 rincari che hanno fatto impennare del 29% le accise sulla benzina e addirittura del 46% per quelle applicate sul gasolio da autotrazione. “Attualmente, a causa del peso delle accise, ogni qual volta ci rechiamo presso un’ area di servizio versiamo al fisco 0,728 euro ogni litro di benzina e 0,617 euro ogni litro di gasolio”, sottolinea l’organizzazione.
Il risultato di questi ritocchi all’insù, rileva la Cgia, “ha contribuito a far salire alle stelle il prezzo alla pompa dei carburanti. Nell’ultima rilevazione del 23 gennaio scorso, il prezzo al litro del gasolio per autotrazione ha toccato in Italia 1,397 euro (con un’incidenza della tassazione del 62,2 per cento): tutti gli altri Paesi dell’Area euro presentano dei prezzi nettamente inferiori ai nostri”. Rispetto ai principali paesi Ue e di quelli che confinano con l’Italia, si legge, “il pieno di gasolio costa agli italiani il 10,6% in più rispetto dei francesi, il +17,4% degli sloveni, il +17,5% dei tedeschi, il +24,2% degli austriaci e il +24,3% degli spagnoli”.
Per quanto riguarda la benzina, invece, sottolinea la Cgia di Mestre, “il prezzo medio al litro è di 1,545 euro (con un’incidenza della tassazione del 65,2 per cento): solo i Paesi bassi (1,571 euro al litro) e la Grecia (1,548 euro al litro) registrano un prezzo alla pompa superiore al nostro”. Nei confronti dei principali paesi Ue e di quelli che confinano con l’Italia, “il costo del pieno di benzina fatto in Italia è superiore del 9,4% di quello francese, il +10,9% di quello tedesco, il +18,8% di quello sloveno , il +24,4% di quello spagnolo e il +29,9%di quello austriaco”.