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Contro il caldo vendemmia al chiaro di luna per Cantina Terenzi

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Roma, 10 ago. (Labitalia) – Alla Cantina Terenzi, tra i saliscendi della Maremma, si vendemmia al chiaro di luna per tutelare la qualità e preservare gli aromi. Sono state notti intense quelle di questi primi giorni di agosto per la famiglia Terenzi – titolare dell’omonima cantina di Scansano, in provincia di Grosseto – e per i suoi dipendenti, scesi in campo per una vendemmia anticipata, al chiarore delle stelle. Ore di fatica, scandite da un lavoro minuzioso e incessante, ripagato però da risultati eccellenti, come attestano le prime analisi effettuate sul raccolto.
Quest’anno le altissime temperature estive e la siccità prolungata, che tanti danni hanno procurato a viticoltori e agricoltori in tutta Italia, hanno alzato l’asticella della sfida che Federico e Balbino Terenzi, alla guida della cantina di Scansano, non hanno esitato a cogliere al balzo. Come? Anticipando i tempi della vendemmia, partita lo scorso giovedì, 3 agosto, con la raccolta del Viognier, un mese in anticipo rispetto agli anni passati, e che continua in queste notti con la selezione dei Merlot. In programma, entro la prossima settimana, anche la raccolta di Vermentino e Syrah.
Una decisione coraggiosa, imposta dalle analisi effettuate costantemente sulle campionature delle uve i cui risultati hanno richiesto l’intervento tempestivo della cantina.
“In un tempo di cambiamenti climatici importanti – spiega Balbino Terenzi, responsabile della produzione – l’imprevisto è all’ordine del giorno. Per questo, è essenziale un monitoraggio continuo, che effettuiamo da tempo e che ci ha permesso di intervenire prima che la produzione di quest’annata fosse danneggiata”.
Caldo e siccità accelerano la formazione di zucchero nelle uve e attendere settembre significherebbe esporsi al rischio, quasi certo, che al momento della vendemmia la fermentazione alcolica sia già in atto.
“La raccolta di notte – aggiunge l’agronomo Eugenio Ranchino – consente di rallentare il processo ossidativo delle uve, evitando che il caldo faccia innescare il processo di fermentazione e preservandole dallo shock termico all’ingresso in cantina. In questo modo, le uve conservano tutti gli aromi che poi caratterizzeranno il prodotto finale”.
Per quanto riguarda il Viognier, la cui raccolta è terminata la scorsa settimana, i livelli qualitativi sono molto alti. “In una settimana l’uva ha accelerato notevolmente la maturazione, con un’evoluzione che di solito richiede almeno una quindicina di giorni”, precisa Balbino Terenzi.
“Le rese di quest’anno – ammette – sono più basse rispetto al 2016, -30% di quantità prodotta e -5% di resa alla pressatura, ma quello che conta per noi è preservare la qualità delle uve, per garantire un prodotto di alto livello, nonostante l’annata difficile”.
Dalla prossima settimana, partiranno anche le prime campionature sui Sangiovese, che solitamente richiedono tempi di maturazione più lunghi, per tenere monitorato lo stato degli acini. Il Sangiovese è un vitigno chiave nella produzione di Terenzi: dalle sue uve, infatti, si ottiene il Madrechiesa, fiore all’occhiello dell’azienda, espressione raffinata ed elegante della Maremma Toscana e del suo vitigno.