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Cyberbullismo: Martusciello, coordinamento europeo e media education (2)

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(AdnKronos) – Nel ricordare le varie iniziative di autoregolamentazione e co-regolamentazione messe in atto a livello europeo, capaci di “reagire con maggior celerità alla rapida evoluzione dei media”, Martusciello ha posto l’accento “sull’eterogeneità degli approcci normativi e regolamentari attraverso i quali non è stato ancora possibile apprestare un’adeguata tutela verso un fenomeno che varca i confini nazionali”.
Nonostante le azioni intraprese, infatti, i dati sono allarmanti. “Nell’ultimo anno – secondo i dati forniti dalla Polizia Postale – i casi trattati di cyberbullismo in Italia sono stati 235. A questi si aggiunge il fenomeno del sommerso, di quanti, cioè, non hanno denunciato”, ricorda il Commissario Agcom.
“Un approccio efficace al cyberbullismo – conclude Martusciello – richiede un maggior coordinamento europeo a livello legislativo e un maggior impegno sul fronte della media education. Nei riguardi dei minori, infatti, gli interventi non possono e non devono avere carattere esclusivamente sanzionatorio e penale, ma educativo. In tal modo, si potrà far comprendere ai persecutori che gli atti compiuti in rete sono tangibili e reali”.