Parigi, 27 nov. (AdnKronos) – Fca, nell’inchiesta francese che riguarda le emissioni dei suoi veicoli diesel, rischierebbe una multa che potrebbe ammontare fino a 9,62 miliardi di euro. A rivelarlo è ‘Le Monde’ che cita documenti dell’inchiesta aperta dalla Dgccrf (Direction Générale de la Concurrence, de la Consommation et de la Répression des Fraudes) in corso in Francia. Si tratta di un altro capitolo nella vicenda del dieselgate scoppiato con lo scandalo Volkswagen nel settembre del 2015.
In questo capitolo francese del ‘dieselgate’ è coinvolto anche il gruppo transalpino Psa (Peugeot Citroen) che, scrive il quotidiano francese citando il verbale della Dgccrf, rischia “una multa di 5 miliardi di euro” ma per Fca ci sarebbe il rischio di una sanzione “che potrebbe toccare i 9,62 miliardi di euro”. Il fatturato registrato da Fiat Chrysler (Fca) nel 2014, nel 2015 e nel 2016 con la vendita di modelli equipaggiati con “un dispositivo fraudolente” per quanto riguarda il controllo delle emissioni “ammonterebbe a 151.690.214 euro”.
Un’informazione giudiziaria in Francia è stata aperta a marzo 2017 nei confronti di Fca per “truffa aggravata”. Fca, scrive ‘Le Monde, “è sospettata di aver manipolato i motori di alcuni dei suoi modelli diesel per superare i controlli di emissioni Nox”. L’inchiesta della Dgccrf inoltre imputa a Fca “di aver ostacolato un agente incaricato a constatare le infrazioni al codice dei consumi”.