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E-Commerce: il b2b cresce del 19% e vale a 310 mld di euro

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Milano, 13 giu. (Labitalia) – L’eCommerce B2b, ovvero l’uso di strumenti digitali nelle transazioni tra le imprese, nel 2016, in Italia, raggiunge quota 310 miliardi di euro, con un incremento del 19% rispetto all’anno precedente. Si tratta di un valore significativo, anche se ancora marginale rispetto agli scambi complessivi tra le imprese: rappresenta infatti appena il 14% del totale delle transazioni B2b in Italia, pari a 2.200 miliardi di euro. Sono questi alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b della School of Management del Politecnico di Milano, presentata al convegno ‘Digital B2b: le fondamenta dell’Italia digitale’ che si è tenuto oggi al Campus Bovisa del Politecnico di Milano.
Guardando alla ‘filiera delle filiere’, composta dalle relazioni commerciali delle oltre 5 milioni di imprese italiane, la maggior parte dei volumi gestiti tramite soluzioni digitali si concentra tra produttori e rivenditori – il 50% dell’eCommerce B2b – mentre il 30% riguarda produttori-fornitori e il restante 20% si divide tra grossisti e rivenditori e tra produttori e grossisti.
Complessivamente, sono 120mila le imprese che hanno adottato soluzioni di eCommerce B2b nel 2016, il 20% in più rispetto all’anno precedente, più che raddoppiate nell’ultimo quinquennio 2011-2016. In percentuale, oltre la metà delle grandi imprese e il 26% delle PMI utilizza già strumenti di eCommerce B2b.
Cresce lo scambio elettronico di dati (Edi), con oltre 150 milioni di documenti (+36% rispetto al 2015) scambiati da 12.000 imprese, in crescita del 9%. Si contano 430 Extranet e Portali B2b in Italia che connettono 120.000 organizzazioni per lo scambio di documenti del ciclo dell’ordine. Sono quasi 250 i grandi portali di eProcurement, attivati per lo più da grandi imprese per supportare soprattutto i processi di ‘elezione e qualifica dei fornitori, ma con un importante ruolo di “spinta’: nel 40% dei casi hanno portato a una digitalizzazione del Ciclo dell’ordine. È, invece, ancora limitata l’adozione di soluzioni digitali collaborative.
“La trasformazione digitale del Paese deve partire dalle relazioni B2b, che rappresentano circa il 75% del mercato italiano”, afferma Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation e Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b.
“L’eCommerce B2b – spiega – rappresenta un elemento essenziale per la competitività delle nostre imprese e dell’intero sistema Paese: oltre a sfruttare le opportunità degli strumenti tecnologici, però, digitalizzare i processi B2b richiede di sentirsi parte di un ecosistema più esteso della propria organizzazione in una prospettiva collaborativa di filiera ancora poco diffusa tra le imprese italiane”.
“Il valore dell’eCommerce B2b – rileva Irene Facchinetti, direttore dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b – resta ancora marginale in termini di incidenza sul transato delle imprese in Italia, ma è in sensibile crescita. Rispetto allo scorso anno, abbiamo registrato un incremento di circa il 20% e, in generale, una maggiore sensibilità da parte delle imprese alle opportunità offerte dall’eCommerce B2b, inteso come ripensamento in chiave digitale del modo in cui un’organizzazione funziona e si relaziona con i propri clienti e fornitori. Deve, però, diventare una priorità per tutte le imprese e per il Paese”.
Il sistema economico italiano è costituito da più di 5 milioni di imprese, agglomerate per oltre il 25% in distretti industriali. 4.500 sono le grandi imprese, 250.000 le pmi, 1,5 milioni le microimprese e 3,2 milioni le imprese individuali. Questo sistema economico è assimilabile a una ‘filiera delle filiere’ in cui, per ogni impresa, altre imprese rappresentano il principale cliente o il fornitore di riferimento. Le relazioni B2b sono la parte più rilevante dell’attività: rispetto al fatturato totale delle imprese italiane – oltre 3.600 miliardi di euro – il B2b pesa quasi per il 75%. Il restante 25% (circa 950 miliardi di euro) è il valore delle transazioni che le aziende conducono verso i consumatori finali, ovvero le famiglie (il cosiddetto mercato B2c).
“È di gran lunga maggiore – sottolinea Riccardo Mangiaracina, responsabile scientifico dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b -il valore generato dalle transazioni tra imprese rispetto a quello tra imprese e consumatori. Introdurre gli strumenti digitali in maniera capillare aumenterebbe la competitività delle nostre imprese sia in termini di efficienza, con notevoli risparmi di tempo e denaro, che di efficacia, ossia trasparenza, velocità di esecuzione e accesso a un ventaglio più ampio di fornitori e clienti”.