Home Nazionale Egitto: El Molla, con sviluppo Zohr entro 2019 in grado di esportare gas

Egitto: El Molla, con sviluppo Zohr entro 2019 in grado di esportare gas

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Roma, 1 dic. (AdnKronos) – “Grazie al gas prodotto nel maxi giacimento di Zohr e nel Delta del Nilo entro il 2019 saremo in grado di riprendere le esportazioni di gas”. Ad affermarlo, intervenendo a Rome Med 2017, è il ministro del Petrolio egiziano, Tarek El Molla sottolineando che grazie ai terminali di liquefazione, che potrebbero essere utilizzati anche da Cipro ed Israele, l’obiettivo del Paese è quello di diventare un vero e proprio hub nel mediterraneo. “Creare un nuovo hub costerebbe dai 8 ai 10 miliardi di dollari mentre noi abbiamo già gli impianti che possiamo condividere”, sottolinea El Molla.
Dopo la rivoluzione in Egitto, sottolinea il ministro, “abbiamo ricreato stabilità”. Con le riforme adottate nei settori dell’energia e del gas, “rendendo più brevi i tempi necessari per ottenere le autorizzazioni siamo riusciti ad attrarre gli investimenti e a facilitare l’azione dei nostri partner strategici come l’Eni”. Senza queste riforme e questi cambiamenti “la scoperta come quella di Zohr non sarebbe arrivata”. Ora questo progetto sta per essere avviato: “la scoperta è stata annunciata nel 2015 e si prevede che i primi galloni saranno prodotti nei prossimi mesi e noi siamo molto orgogliosi”.
Ora, l’obiettivo dell’Egitto “è quello di svolgere un ruolo di protagonista nel mediterraneo” e di “hub nel settore energetico grazie alla nostra ubicazione geografica e alle nostra ottime infrastrutture”, sottolinea El Molla. “Vogliamo collaborare con i paesi limitrofi. Abbiamo raggiunto un’intesa preliminare con Cipro che riguarda gli oleodotti. Vogliamo anche collaborare con i nostri potenziali clienti che si trovano in Europa”. L’Egitto punta anche alle rinnovabili. “Le nostre riforme puntano anche a diversificare il nostro mix energetico che è attualmente per il 9% fatto di rinnovabili e per il 91% di fonti fossili. L’obiettivo è di arrivare entro il 2030 a 30% di rinnovabili e al 70% di energia proveniente dalle fonti fossili”.