Home Nazionale Energia: Calenda, Sen terzo pilastro per competitività Paese (3)

Energia: Calenda, Sen terzo pilastro per competitività Paese (3)

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(AdnKronos) – “La mia possibilità di agire sulle prerogative della Regione anche in presenza di un’infrastruttura strategica -osserva Calenda- sono limitatissime e ad un certo punto dovremmo pure riproporci questo problema”. Il problema del Tap, infatti, spiega, “è emblematico: le dimensioni sono, 1 metro e mezzo di diametro, che passa ben sotto la spiaggia, gli ombrelloni. E’ una roba che se una la racconta non ci si crede. E’ una storia incredibile. Speriamo bene. All’ultima riunione a Baku ho subito la più grande umiliazione della mia vita”. Sulla fase di avanzamento del progetto, infatti, spiega, “Albania e la Grecia, non la Germania, avevano tutti i pallini verdi mentre l’Italia, tranne le autorizzazioni a livello centrale, aveva tutti i pallini rossi. E’ una cosa molto umiliante per tutti quanti, se 8 chilometri diventa un problema di geopolitica. Questo è un tema di interesse nazionale”.
Sul tema di un’eventuale Carbon Tax a livello Europeo, il ministro dello Sviluppo economico si è detto molto pessimista. “La ragione per cui non si fa la carbone tax in Europa -sottolinea Calenda- è perché la Germania non la vuole. In Europa la politica sull’abbandono del carbone è falsa, non esiste, è finta”. In Italia, invece, il ministro non esclude un provvedimento: “ho già detto alle Commissioni che abbiamo oggi uno strumento che è il capacity market che deve andare verso qualificare in maniera significativa la generazione e anche metterla in sicurezza. Se questo non bastasse si può considerare di fare un provvedimento a livello nazionale”.
Intanto per quanto riguarda la Sen, quindi, “apriamo una consultazione pubblica entro aprile. Tra fine aprile e inizio di maggio -sottolinea il ministro- conto di avere la Sen approvata e contemporaneamente di fare un decreto che porti in campo alcuni strumenti di cui abbiamo bisogno subito in particolare la nuova normativa energivori che deve essere compliant con le regole Ue e il corridoio di liquidità che consenta di avvicinare di un altro 5% il prezzo di riferimento nord europeo e quello italiano”.

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