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Energia: produrre metano dai residui di caffè si può, ricercatori al lavoro

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Berna, 20 ago. (AdnKronos/Ats) – Utilizzare i residui di caffè per produrre metano, e quindi energia. A sviluppare questo nuovo procedimento sono i ricercatori dell’Istituto Paul Scherrer (Psi) partendo dal fatto che i residui del caffè sono ben noti per il loro tenore di azoto che ne fa un buon concime. Ora il team del Psi diretto da Frédéric Vogel, che è pure professore alla Scuola universitaria professionale del Nord-Ovest della Svizzera, ha testato una nuova forma di riciclaggio.
Per questo esperimento, Nestlé ha messo a disposizione residui umidi generati dalla fabbricazione di caffè solubile. Questi fondi sono stati in seguito riscaldati alla temperatura di circa 450°C e sottoposti a una pressione di circa 300 bar in un impianto ad hoc. L’acqua contenuta nei residui di caffè passa allora a uno stato detto supercritico dove non è né liquida né gassosa. Le sole sostanze nutritive contenute nei fondi di caffè non si sciolgono come farebbero nell’acqua normale, ma possono essere facilmente separate. Durante la fase successiva, un catalizzatore permette di produrre metano a partire da ciò che resta dei residui di caffè.