Home Nazionale Etuc: “Giusta, sostenibile, democratica e inclusiva l’Europa che vogliamo”

Etuc: “Giusta, sostenibile, democratica e inclusiva l’Europa che vogliamo”

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Bruxelles, 21 mar. (Labitalia) – “Celebrando il 60° anniversario del Trattato di Roma, abbiamo l’opportunità di fare il punto su quanto lontano è andata l’Europa e su quanto lontano dobbiamo ancora andare per offrire un futuro sostenibile e prospero a tutti. E’ un’opportunità che chiediamo a voi, leader dell’Europa, di cogliere con entrambe le mani. Vi chiediamo di dimostrare leadership, vision e coraggio per mettere l’Europa sul cammino di un futuro sostenibile che realizzi i diritti di tutte le persone e rispetti i confini planetari”. E’ l’appello comune lanciato ai leader europei dall’Etuc e firmato da 237 organizzazioni sindacali e della società civile.
“Non possiamo omettere di apprezzare – sottolinea – quanto lontana sia andata l’Europa dal 1957, quando eravamo una manciata di nazioni determinate a emergere dalle ceneri della Seconda Guerra mondiale e a camminare verso un futuro comune pacifico e unito. Oggi, l’Unione europea è l’iniziativa più grande e di maggior successo dei nostri tempi, un luogo dove gli europei trovano ricchezza nelle differenze culturali e forza nei valori e nelle aspirazioni comuni, godendo di maggiore stabilità, sicurezza e prosperità che in molti altri posti del mondo”.
“Ma non possiamo permetterci – avverte – di abbassare la guardia: ancora molto deve essere fatto per costruire un mondo sostenibile per le generazioni presenti e future. Mentre abbiamo visto molto progresso, la promessa di quei primi giorni tuttavia non è ancora stata completamente raggiunta e siamo entrati in un’era in cui i valori al cuore dell’Europa – democrazia e partecipazione, eguaglianza e giustizia sociale, solidarietà e sostenibilità, rispetto per la legge e i diritti umani – sono indeboliti”.
“I cittadini – prosegue l’appello – dibattono sulla ragion d’essere dell’Unione europea, la legittimità dei governi e delle politiche principali e la capacità delle strutture di governance esistenti di rispondere alle sfide più pressanti della società. Il risultato è che la fiducia nelle istituzioni pubbliche è in declino”.
“In questi tempi incerti, i cittadini europei – prosegue – cercano un focus più forte su quei ‘valori europei’ centrali, non uno minore. Cercano benessere economico, sociale e ambientale. Benessere economico in forma di prosperità per tutti e redistribuzione della ricchezza. Benessere sociale nella disponibilità di servizi di qualità e accessibili per tutti e rafforzamento del tessuto sociale che ci lega insieme. Benessere ambientale, che risiede in un territorio naturale salubre che sostenga tutta la vita sulla Terra e mantenga pulite la nostra acqua e aria”.
“Quindi, noi vi chiediamo, leader europei, di allontanarvi – afferma – da un modello economico che ha ampliato diseguaglianze e, piuttosto, di investire in una ‘economia di mercato sociale’ che agisce a vantaggio di tutte le persone. Con povertà ed esclusione sociale a livelli inaccettabili, dobbiamo tornare a politiche economiche più inclusive che assicurino che la prosperità dell’Europa venga condivisa, senza danneggiare il pianeta”.
“Ancora, vi chiediamo – continua l’appello – di sostenere i nostri valori centrali e di investire in occupazione e formazione basata sul pensiero critico, al fine di difendere le nostre società aperte e democratiche e di far fronte al senso di insicurezza avvertito da molti. Vi chiediamo, leader europei, di assicurare che l’eguaglianza di genere, i diritti umani, la libertà di religione, la democrazia e lo stato di diritto siano interamente implementati e sostenuti, a livello sia europeo sia nazionale. Vogliamo vedere una Europa più ospitale, dove il contributo di ciascuno sia benvenuto e la migrazione sia riconosciuta come un vantaggio per la società, non una perdita”.
“L’Europa ha bisogno anche di giocare la sua parte nell’affrontare le sfide globali. Il cambiamento climatico, in particolare, è un rischio per l’esistenza nel nostro mondo e deve essere affrontato non solo per ragioni ambientali, ma anche per prevenire l’escalation di conflitti, fame e migrazione forzata”, dice.
“Facendo seguito al nostro appello ‘A New Europe for People, Planet and Prosperity for All’ (settembre 2016), cogliamo l’opportunità del 60° anniversario del Trattato di Roma per riaffermare quanto crediamo nell’integrazione europea e offrire proposte concrete per i Capi di Stato e di governo europei nel considerare il futuro dell’Europa”, ribadisce.
“Di fronte a un mondo che sta cambiando più rapidamente di prima, l’unità e la solidarietà europea – rimarca – sono importanti oggi così come 60 anni fa. La solidarietà ci ha unito ed è l’unica via che abbiamo davanti. Nessuna delle sfide correnti può essere risolta da una nazione o da un gruppo di persone da sole”.
“Tuttavia, c’è un bisogno urgente da parte dell’Unione europea e delle sue istituzioni – osserva – di riconnettersi con le realtà, i sogni e le speranze dei suoi cittadini se vogliamo assicurare la rilevanza nel lungo termine e la sopravvivenza della nostra Unione. Ora, è tempo di ripensare la direzione verso la quale stiamo viaggiando, costruire sui nostri risultati, e gettare le fondamenta per i prossimi 60 anni di integrazione europea”.
“Da voi, leader europei, ci aspettiamo di fare solo questo: di avere il coraggio e la vision per condurre la transizione verso una Europa giusta, sostenibile, democratica e inclusiva. Ci aspettiamo che ascoltiate il popolo europeo e di sfruttare l’occasione del Summit di Roma per adottare un forte impegno comune per un futuro migliore e più sostenibile”, conclude l’appello.