Home Nazionale Eutanasia: l’ultima lettera di Davide, spero Italia diventi paese civile

Eutanasia: l’ultima lettera di Davide, spero Italia diventi paese civile

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Roma, 14 apr. (AdnKronos Salute) – “Spero tanto che l’Italia diventi un paese più civile, facendo finalmente una legge che permetta di porre fine a sofferenze enormi, senza fine, senza rimedio, a casa propria, vicino ai propri cari, senza dover andare all’estero, con tutte le difficoltà del caso, senza spese eccessive”. E’ quanto si legge nella lettera d’addio scritta da Davide, il malato di sclerosi multipla che ieri, accompagnato da Mina Welby, è morto per suicidio assistito in Svizzera.
“Spero anche che in Italia si arrivi presto alla legalizzazione, o almeno all’uso terapeutico della marijuana – si legge ancora nella sua ultima lettera – Io sono, abitando in Toscana, tra i pochi in Italia a ricevere puntualmente le mie cartine di marijuana tramite l’Asl, con ricetta del medico, e conosco molto bene i suoi benefici, per fortuna sono quasi 20 anni che conosco molto bene le grandi ‘doti’ della Maria. Tra poco partirò per la mia tanto sognata ‘vacanza’!!! Evviva. Salute per tutti e soprattutto tanta ma tanta serenità per tutti”.
Davide, nella lettera, raccontava di averle negli anni “provate veramente tutte”. “Ora da 1.92 sono diventato uno sgorbio con le gambe lunghe, gobbo fino quasi in terra, ma soprattutto – continuava – dolori lancinanti e veramente insopportabili h24. Ormai passo tutti i giorni, ma proprio tutti, o in bagno sul water, o sul letto in qualche maniera, con la pasticca all’oppio per cercare di calmare i dolori”.
“Non ce la faccio proprio più senza nessuna prospettiva – aggiungeva – ogni giorno sto sicuramente peggio del giorno prima, e dopo una lunghissima riflessione ho deciso di andare in Svizzera per il suicidio assistito, devo ringraziare enormemente l’Associazione Luca Coscioni, che ha fatto una raccolta fondi per aiutarmi nella spesa, e soprattutto Marco Cappato, sempre pronto ad aiutarmi anche dal punto di vista umano”.