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Fisco: Cà Foscari, per l’Irpef la detrazione sanitaria premia i ricchi

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Venezia, 25 mag. (AdnKronos) – La detrazione Irpef per le spese sanitarie premia i contribuenti più ricchi e aumenta la disuguaglianza di salute tra le famiglie italiane. Economisti dell’Università Ca’ Foscari Venezia e dell’Università di Pavia hanno simulato gli effetti di vari scenari notando come le categorie più deboli della popolazione, cioè chi ha meno risorse per far fronte o prevenire le conseguenze sociali dell’esperienza di malattia, sono penalizzati dall’attuale sistema della detrazione d’imposta. Le spese detraibili sono più elevate per le classi più alte di reddito individuale, mentre chi ha un basso reddito rischia di non recuperare nulla di quelle spese.
“L’eliminazione della detrazione non è auspicabile, ma è importante studiare i modi per far sì che questo importante strumento non provochi degli effetti indesiderati”, spiega Anna Marenzi, professoressa al Dipartimento di Economia di Ca’ Foscari e coautrice con Cinzia Di Novi (Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, Università di Pavia) e Dino Rizzi (Dipartimento di Economia, Ca’ Foscari) dello studio pubblicato sullo European Journal of Health Economics.
Attualmente, in Italia, le spese mediche sostenute direttamente dai cittadini (generiche e specialistiche, compreso il ticket) possono essere detratte al 19% dall’imposta lorda per la parte che supera la franchigia di 129,11 euro.