Palermo, 13 apr. (AdnKronos) – Il timore è che ai danni ambientali “accertati” si possa aggiungere lo spettro della speculazione edilizia, “l’ennesima in una città come la nostra”. Mentre proseguono a ritmo serrato a Taormina i lavori in vista del G7 di maggio gli ambientalisti annunciano battaglia. Nel mirino di Legambiente sono finite proprio le due elipiste che accoglieranno nella perla dello Ionio gli elicotteri dei grandi della Terra. A suscitare rabbia e indignazione è l’abbattimento di “ulivi centenari” nella zona di Piano Porto e gli sbancamenti nell’area della piscina comunale. “Sono fatti gravi e vergognosi, un altro schiaffo all’ambiente anche perché chi doveva vigilare non l’ha fatto” dice all’AdnKronos Annamaria Noessing, presidente del Circolo Taormina/Valle Alcantara di Legambiente.
Ieri una decina di volontari si è data appuntamento a Porta Messina. Scortati dalle forze dell’ordine si sono avviati verso il vecchio eliporto. “Superato il cimitero, quando abbiamo cominciato a vedere l’elipista, siamo stati informati che l’area era attualmente zona militare e quindi non era accessibile”. Solo due delegati hanno raggiunto la zona di confine davanti al limite militare. “Da lì abbiamo notato lo scempio – racconta Noessing -. Una trentina di alberi, alcuni secolari, di ulivi e mandorli estirpati in malo modo e accatastati in un angolo sotto il sole. Non potranno più essere ripiantati, ormai sono perduti”. Il dito è puntato contro Forestale e Amministrazione comunale, ma anche contro il commissario straordinario, il prefetto Riccardo Carpino. “Chi doveva vigilare non l’ha fatto – dice -, così invece del buonsenso e del rispetto delle leggi vigenti sembra che si operi con assoluta discrezione”.