(AdnKronos) – “La musica -dice ancora Muti- è una delle possibilità maggiori nel mondo per unire popoli di diversa cultura, di diversa religione, di diverse etnie. Questo l’ho sperimentato attraverso i viaggi dell’amicizia e il mio compito è quello di portare una possibilità di ‘sin-fonia’. Sinfonia significa suonare insieme, cantare insieme, sentire insieme. Questo nei miei viaggi da Sarajevo, attraverso tante città sofferenti o problematiche, ha avuto sempre un risultato positivo”.
Il maestro preferisce non entrare nel dibattito politico apertosi dopo fenomeni che sembrano invece privilegiare chiusure tra nazioni e popoli, piuttosto che promuovere percorsi di dialogo e apertura. Tuttavia su un aspetto ritiene doveroso insistere: “Credo che, al di là di quello che sarà lo scacchiere del mondo in futuro, la musica vola al di sopra di tutto questo e non è mai partigiana di questo e di quest’altro. Certamente chiunque in qualsiasi parte del mondo dovesse ricorrere a limitare il corso della cultura, e quindi della musica, commetterebbe un’azione veramente antisociale e addirittura pericolosa”.
Considerazioni che Muti torna a proiettare sugli sviluppi della sua carriera e sulla decisione di essere a Firenze per il G7 della cultura: “Sono direttore di una delle più grandi orchestre del mondo. Nella vita ci sono dei periodi”, ricorda, sottolineando gli impegni “al Maggio, alla Scala, a Londra, a Philadelphia. In questo momento sto dedicando la maggior parte del mio tempo a Chicago, una delle più grandi orchestre del mondo, quindi per me motivo di grande soddisfazione artistica. Il fatto di tornare a Firenze per questa occasione, dedicando giorni che sarebbero stati di riposo a questo avvenimento, dimostra quanta importanza gli dia”.