Home Nazionale Giusi Nicolini, sindaca di Lampedusa: ‘Io donna simbolo? No, l’accoglienza è un dovere’

Giusi Nicolini, sindaca di Lampedusa: ‘Io donna simbolo? No, l’accoglienza è un dovere’

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Palermo, 6 mar. (AdnKronos) – “Il momento più difficile, da quando sono sindaca, è stato certamente quel tragico 3 ottobre del 2013, quando davanti alle nostre coste morirono quasi 400 persone, tra cui molti bambini. Quegli istanti non potrò mai dimenticarli, mai”. Giusi Nicolini fa ancora fatica a parlare del naufragio di Lampedusa, quando 368 migranti morirono annegati nel barcone della morte a meno di un miglio dalla costa. Riuscire a parlare con lei è sempre molto difficile, perché deve barcamenarsi tra gli impegni da sindaca delle sue isole delle Pelagie, ma soprattutto per accogliere i profughi che continuano a sbarcare a Lampedusa. Di recente è stata insignita, con il sindaco di Lesbo, del prestigioso premio ‘Olof Palme’ perché “insieme con i loro concittadini, hanno aperto i loro cuori e le loro comunità a coloro che fuggivano la guerra, il terrore e la miseria. In un mondo sempre più pericoloso e crudele hanno voluto affermare l’imperativo umanistico: è più importante proteggere gli esseri umani che le frontiere”.
“E’ molto più facile accogliere i vivi che accogliere i morti, sembra quasi un paradosso – dice Giusi Nicolini all’Adnkronos – perché subentra una condizione di lutto e disperazione. Ti arrabbi perché sai che sono morti che potevano essere evitati. Ti commuovi perché sai che di questi ragazzi che muoiono le madri non sapranno mai che sono morti e senti l’ingiustizia di quelle morti, sulla tua pelle. Lo avverti e lo capisci che sei sola a sentire questo peso dell’ingiustizia. Perché chi è lontano non conosce, perché sente il migrante solo come un problema disumanizzandolo, e fa sentire solo anche chi deve convivere con questo dramma. Questa è la partita più disperante”.
Ma cosa pensa Giusi Nicolini, donna battagliera, della festa della donna? Sorride, la sindaca dell’isola più a Sud d’Italia. La donna citata come esempio persino da Papa Francesco, che non indietreggia mai davanti ai problemi, e sono tanti. “Una donna non deve arrendersi mai – dice all’Adnkronos – perché incontra molti piò ostacoli degli uomini, sarà combattuta con strumenti più perfidi e sottili, ma deve resistere e continuare a lottare, non arrendersi mai. Bebe Vio è un esempio straordinario di donna”. Proprio Bebe Vio, l’atleta paraolimpica che è senza arti dopo una meningite fulminante, nei mesi scorsi, ha partecipato alla cena con Obama insieme con Giusi Nicolini. Furono scelte dall’allora premier Matteo Renzi come donne rappresentative dell’Italia migliore”

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