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Giustizia: Fp Cgil veneto, manca il 30 p.c. del personale

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Venezia, 4 ott. (AdnKronos) – “La carenza di personale negli Uffici Giudiziari italiani è ormai conclamata, si aggira intorno al 30%; è destinata ad aumentare a breve in quanto l’età media dei lavoratori del settore è 56 anni. Negli ultimi 20 anni non si è investito e non ci sono state assunzioni o altre forme di reclutamento che abbiano potuto garantire un ricambio generazionale. In Veneto alcune iniziative, più o meno recenti, di collaborazione tra Pubblici Uffici hanno tentato di mettere “un toppa” al grave problema”. La denuncia arriva da Assunta Motta, Segretaria Fp Cgil regionale del Veneto.
“L’anno scorso è stato sottoscritto un Protocollo tra: il Ministro della Giustizia, il Governatore della Regione Veneto, il Presidente della Corte d’Appello e il Procuratore Generale per “rinforzare” gli organici del Ministero della Giustizia in Veneto. Accordo che prevedeva l’assegnazione a tempo di alcuni dipendenti regionali per un periodo di 12/18 mesi. Il risultato di quest’esperienza non è ancora stato reso noto. Qualche giorno fa la notizia che la Regione ha pensato all’inserimento negli uffici giudiziari di 160 lavoratori disoccupati che usufruiscono del trattamento di integrazione salariale”, spiega.
“Ricordiamo, ancora una volta, che proprio presso gli Uffici giudiziari veneti (e non solo) operano, dal 2010, 65 lavoratori tirocinanti provenienti da aziende in crisi che hanno perso, dopo anni di lavoro in vari settori, la propria posizione professionale e reddituale – continua -Nell’ Amministrazione Giudiziaria hanno una storia molto travagliata ancora piena d’incertezze; hanno accettato 400 euro mensili pur di non sentirsi, ancora una volta, esclusi dal mondo del lavoro, avendo un’età per la quale sono troppo giovani per la pensione e troppo vecchi per l’attuale mercato del lavoro euro al mese e non hanno contributi previdenziali. Ma, nonostante le numerosissime sollecitazioni che abbiamo rivolto al Ministro Orlando, ancora non si parla di soluzione concreta e dignitosa che risolva quest’agonia infinita. Ricordiamo che il loro contratto scadrà, ancora una volta, a brevissimo”.