Home Nazionale ‘Il terrore non ci fermerà’, al Foro Italico di Palermo in trentamila al concerto di Radio Italia

‘Il terrore non ci fermerà’, al Foro Italico di Palermo in trentamila al concerto di Radio Italia

0

Palermo, 1 lug. (AdnKronos) – Il ricordo di Giovanni Falcone, ma anche la caduta di Gianni Morandi dal palco, e ancora, il grido contro il terrorismo e i ragazzini a caccia di autografi. Grande successo, ieri sera, al Foro Italico di Palermo, per il concertone live di Radio Italia al quale hanno partecipato oltre trentamila persone, anche se qualcuno parla di quarantamila. Molto serrati i controlli di sicurezza, con decine e decine di uomini delle forze dell’ordine a controllare i fan delle stelle pop del momento. Con file lunghissime per riuscire a entrare in tempo per l’inizio del concerto condotto da Luca e Paolo.
“Il terrore non ci fermerà, noi continueremo a suonare e a divertirci”, ha detto dal palco Francesco Sarcina delle Vibrazioni che si sono esibite sul palco. Presente anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. “Splendido concerto al Foro Italico, una partecipazione immensa. Uno spettacolo sul palco e sotto il palco! – ha poi scritto il primo cittadino sui social – Un grande grazie a Radio Italia solo musica italiana e a tutti gli artisti che si stanno esibendo, agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine, della polizia municipale, della protezione civile, della Croce Rossa, alle strutture comunali e a tutti coloro che si sono adoperati per questo grande successo”. Nel corso della sua esibizione con Rovazzi, il cantautore Gianni Morando è caduto dal palco ma si è subito rialzato proseguendo la canzone ‘Volare’.
Durante il concerto è stato anche ricordato il giudice Giovanni Falcone, con la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonino Montinaro. Sul maxischermo sono state mostrate le immagini delle vittime della mafia. E subito dopo Luca e Paolo hanno cantato la canzone ‘Minchia, Signor tenente’, di Giorgio Faletti. In conclusione un video del magistrato con migliaia di giovani a gridare il suo nome a squarciagola.