Roma, 29 nov. (AdnKronos) – “Dal dramma alla tragedia: è il primo effetto causato dalla sciagurata iniziativa del presidente della Regione Puglia e del Sindaco della città di Taranto di ricorrere al Tar di Lecce per chiedere la sospensione del decreto sul gruppo Ilva approvato dalla Presidenza del Consiglio lo scorso 29 settembre. Il ministro dello Sviluppo economico ha dovuto congelare la trattativa in corso tra sindacati ed Arcelor Mittal sul futuro industriale ed ambientale del più grande gruppo siderurgico in Italia”. Ad affermarlo in una nota è il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella.
Ma fatto ancor più grave, rileva il leader della Uilm, “se il Tar dovesse accogliere il ricorso dei due esponenti delle istituzioni locali, il responsabile del dicastero in questione ha già fatto sapere che i commissari dell’Ilva in amministrazione straordinaria, dovranno procedere allo spegnimento degli impianti. Se questa eventualità dovesse verificarsi costituirebbe la fine del sito di Taranto che non sarebbe più in condizione di essere rilanciato produttivamente e riqualificato dal punto di vista ambientale”.
Il confronto che era in corso presso il Mise tra le parti sociali ed il ‘management’ aziendale, sottolinea Palombella, “si proponeva di coniugare gli investimenti di un grande gruppo internazionale con occupazione, produzione ed ambientalizzazione crescenti. Ora tutto rischia di saltare per l’iniziativa sciagurata delle istituzioni locali di Puglia e di Taranto. Una vergogna a cui il sindacato si opporrà con tutta la forza, perché è davvero ingiusto usare le urgenze umane ed economiche del Paese per strumentalizzazioni di carattere politico, o personalistico. Non possiamo permettere che la siderurgia nazionale, che rimane il cuore pulsante dell’industria manifatturiera in Italia, muoia per giochi elettoralistici dettati da esigenze populiste. Siamo in campo per evitare questa tragedia”, conclude Palombella.