Roma, 27 dic. (AdnKronos) – Il 2015 conferma l’andamento decrescente iniziato nel 2008 per le imprese presenti sul territorio italiano, che scendono a 4,338 milioni, ma vede anche la ripresa degli addetti, che aumentano fino a 16,290 milioni. E’ quanto emerge dall’Annuario statistico italiano 2017 dell’Istat che è stato pubblicato oggi.
La differenza tra le imprese nate e quelle cessate nel corso del 2015 presenta un saldo negativo, determinato da un tasso di natalità del 7,3%, in crescita rispetto al 2014, e un tasso di mortalità dell’8,9%, con una dinamica demografica sempre negativa nel periodo 2010-2015. Dopo la ripresa del 2014 continua a crescere, anche nel 2015, la capacità di sopravvivenza delle nuove imprese: fra quelle nate nel 2014, alla fine del 2015 sono ancora in attività l’80% (3,2 punti percentuali in più della capacità di sopravvivenza registrata nel 2014).
Il 2015, vede una perdita di 21 mila imprese, confermando il trend negativo che sta caratterizzando il Paese dal 2008, a causa della crisi del sistema produttivo che ha investito tutti i paesi europei; accanto a questa riduzione si registra un ritorno alla crescita del numero di addetti (oltre 100 mila). Il 95,4% delle imprese nel 2015 sono imprese di piccole dimensioni (massimo 9 addetti) che impiegano il 46% degli addetti totali. Percentuali più alte si registrano nel settore degli altri servizi, con il 97,7% di imprese e il 50,1%di addetti, e delle costruzioni, con il 96,3% di imprese e il 66,7% di addetti. Lombardia e Lazio sono le regioni con più imprese (rispettivamente 18,6 e 9,8%) e addetti (23,2 e 11,2 %).