Home Nazionale Imprese: Mediobanca, fatturato -2% nel 2016, ancora sotto livelli pre-crisi

Imprese: Mediobanca, fatturato -2% nel 2016, ancora sotto livelli pre-crisi

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Milano, 10 ago. (AdnKronos) – Nel 2016 le imprese industriali e dei servizi italiane hanno perso il 2% del fatturato. Si tratta della quarta flessione consecutiva dal 2013. Il calo ha riguardato il mercato domestico che ripiega per il quinto anno di fila (-2,3%), sono tornate a perdere terreno le esportazioni (-1,5%). E’ quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi Mediobanca che comprende i dati economico finanziari delle 2.065 società italiane industriali e terziarie di grande e media dimensione, esaminate nel decennio 2007-2016. Le imprese esaminate rappresentano il 51% del fatturato industriale e il 50% di quello manifatturiero italiano, il 35% di quello dei trasporti e il 37% della Gdo.
Il risultato mostra, però, risvolti diversi. Il calo delle vendite dipende dalle imprese del settore pubblico (-9,7%), in flessione per il quarto anno consecutivo, condizionate dalla presenza nel petrolifero (-19,5%) e nell’energetico (-7,1%). Le note positive, invece, riguardano le imprese manifatturiere, per lo più a controllo privato, con fatturato 2016 in crescita dell’1,9%, terzo incremento di fila, e quelle del terziario in aumento dell’1,4% (secondo aumento consecutivo). La discriminazione tocca anche le esportazioni: le imprese del settore privato hanno realizzato nel 2016 un progresso dell’export del 2,7%, le pubbliche hanno subìto un ridimensionamento del 18,3%.
La manifattura ha beneficiato del contributo del mercato estero (+2%), ma fa ben sperare soprattutto il mercato domestico in aumento dell’1,8% nel 2016 (+2,2% nel 2015). Anche la crescita del terziario va ascritta al mercato interno (+1,5% nel 2016, +1,7% nel 2015). Tra i settori che mostrano i maggiori progressi nel 2016 c’è l’automotive (+9,5%, ma +2,2% senza Fca), l’emittenza tv (+5,8%) che beneficia del ‘canone in bolletta’, i servizi di pubblica utilità (+3,9%). In affanno il petrolifero (-19,5%), gli elettrodomestici (-8,1%), le imprese di costruzione (-5,3%) e la stampa-editoria (-4,8%). Ma il fardello della crisi resta pesante da smaltire.