Home Nazionale Incendi: Apprendi (Pd), in Sicilia scaricabarile ma piano prevenzione inesistente

Incendi: Apprendi (Pd), in Sicilia scaricabarile ma piano prevenzione inesistente

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Palermo, 12 lug. (AdnKronos) – “Accade in Sicilia e solo in Sicilia che ciascuno dei responsabili di questo disastro di principio d’estate scarichi sul compagno di banco le responsabilità. Vogliamo dirlo che non c’è stato un piano di prevenzione degli incendi nemmeno abbozzato? Lo ripetiamo da sempre, quando non c’è prevenzione non ci sono aerei elicotteri e uomini che bastano”. E’ la denuncia di Pino Apprendi, parlamentare del Pd all’Assemblea regionale siciliana, a proposito dell’emergenza incendi che da un capo all’altro dell’Isola sta devastando ampie aree della Regione. Apprendi sottolinea come “i soccorsi sono nel caos più totale per mancanza di coordinamento”. Una lotta “impari” per il democratico nonostante gli “enormi sacrifici” dei soccorritori che “stanno rischiando la propria incolumità per salvare il salvabile”.
“Il sistema non funziona, i vigili del fuoco sono pochi e se ne parla soltanto quando servono – dice ancora il parlamentare dem -, ma i vigili sono operatori del soccorso tecnico urgente, per cui lo spegnimento di questo tipo di incendi li sovraccarica nella normale attività di tutti i giorni, eppure sono lì in prima linea. Il problema ovviamente è nazionale ma si acuisce nelle isole per la distanza che c’è con il resto dei Comandi d’Italia”. Capitolo a parte sono gli operai forestali. “Sono stati avviati in ritardo, in piena estate, quando non c’era più tempo per fare la manutenzione dei boschi e i viali parafuoco – denuncia Apprendi -, i cigli delle strade provinciali non li pulisce più nessuno, i volontari non sono stati mobilitati per la prevenzione. L’assenza dell’attività del Governo favorisce l’attività della criminalità, nessuno si sogni di continuare questo balletto di dire ‘io non c’entro'”. Ecco perché secondo il democratico “il presidente Crocetta deve individuare i responsabili, con nomi e cognomi e fare atti conseguenziali, altrimenti si renderà complice”.