Home Nazionale Incidenti: vedova vittima strada, basta con scia sangue, si investa in sicurezza (3)

Incidenti: vedova vittima strada, basta con scia sangue, si investa in sicurezza (3)

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(AdnKronos) – “Inoltre, si aggiunge, la lentezza dei processi, vivo sulla mia pelle il dolore della lungaggine giudiziaria, per il mio caso la sentenza di primo grado risale al 15 luglio 2015, due anni dopo l’incidente, il tribunale di Firenze ha condannato l’imputato a 3 anni di reclusione e a 4 anni di sospensione della patente, siamo ancora in attesa del completamento dell’iter giudiziario, intanto l’autista che ha ferito gravemente me, e ucciso mio marito, entrato in Italia senza carta verde, è ancora libero ed è tornato in Turchia già il giorno dopo l’incidente – racconta ancora la vedova di Roberto Cona – A Palermo le strisce pedonali sono quasi del tutte scomparse, o rese quasi del tutto invisibili agli automobilisti mettendo a rischio l’incolumità dei pedoni che le attraversano. E’ sulle strisce che avvengono la maggioranza degli incidenti mortali per i pedoni”.
“Sono tutti esempi sui quali l’intervento delle istituzioni e dei responsabili amministrativi non ammette eccezioni si chiama prevenzione ed un diritto/dovere di tutti. Infrastrutture, educazione e formazione pene certe e immediate, Il rispetto delle regole deve essere una scelta consapevole a beneficio della sicurezza di tutti, ogni volta che l’infrazione di una regola diventa abitudine si rischia di creare emulazione e quindi danni irreparabili – aggiunge – Se non rispetti la regola devi sapere che rischi una vera punizione; servono maggiori controlli e sanzioni e pene adeguate e immediate, soprattutto sui comportamenti più azzardati e pericolosi per terzi. Vorrei maggiore sensibilità rispetto a questi temi, in questi ultimi anni, anche grazie ai nuovi strumenti social, qualcosa si sta muovendo, c’è tanta possibilità di passare velocemente la notizia, e anche tanta voglia di fare prevenzione, parliamo di 10 vittime al giorno, è una strage, sono quasi 4000 persone l’anno che non ci sono più per un incidente stradale”.
“Abbiamo il dovere di fare qualcosa per fermare questa strage, e abbiamo il dovere di creare responsabilità in noi, e di pretenderla da parte delle istituzioni che devono tutelare noi e la sicurezza stradale – conclude – È importante che ci sia una mobilitazione da parte di tutti, anche dei ragazzi , dobbiamo aiutare le persone a capire che è necessario fare tutti un passo di responsabilità, perché tante di quelle vite potevano essere salvate. I candidati politici, dovrebbero considerare il tema della sicurezza stradale un tema “core” dei loro programmi. Ci vogliono campagne informative e preventive costanti e periodiche, ma anche atti concreti per creare maggiore sensibilità e per migliorare la viabilità e la sicurezza delle strade”.