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Influenza: HappyAgeing, un anziano su 2 non si vaccina

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Roma, 20 mar. (AdnKronos Salute) – L’inverno appena trascorso sarà ricordato per l’epidemia influenzale virulenta e per l’elevato tasso di mortalità inattesa, a danno soprattutto degli anziani, come ha rilevato di recente l’Istituto superiore di sanità, in base ai dati del network Euromomo per il monitoraggio della mortalità, a cui partecipano 19 Paesi. Un dato legato soprattutto dello scarso ricorso alle vaccinazioni: contro l’inflenza un anziano su 2 non si protegge. In Italia, indicano i dati, si è registrato circa il 15% di over 65 morti in più.
“Purtroppo altri dati confermano quello che sosteniamo da tempo – commenta Michele Conversano, presidente HappyAgeing, Alleanza per l’invecchiamento attivo – Ogni inverno ci sono diverse migliaia di morti l’anno per complicanze da influenza, quasi tutte tra gli anziani e per complicanze broncopolmonari. Quest’inverno, l’influenza è stata particolarmente virulenta e associata alla scarsa propensione degli anziani alla vaccinazione, ed è stata tra le cause del verificarsi del picco di decessi nel nostro Paese”.
Anche l’Iss concorda che, tra i motivi di questo incremento, c’è una scarsa copertura vaccinale, specialmente tra gli ultra 65enni, che è stata di meno di un anziano su 2, quando il minimo raccomandato di copertura vaccinale sarebbe del 75%.
“Quest’anno, in Italia – prosegue Conversano – meno del 50% degli anziani si è vaccinato contro l’influenza e, dato più allarmante, solo il 10% degli over 50 è vaccinato contro la polmonite pneumococcica, malattia infettiva che provoca decessi di oltre 20 volte superiori di quelli provocati dall’influenza, con oltre 9 mila morti l’anno. Se si combinasse la vaccinazione antinfluenzale al vaccino antipneumococcico, si potrebbe arrivare a ridurre il numero di decessi annuale fino anche del 60%”.
C’è ancora molto da fare “per sensibilizzare gli anziani su un’adeguata prevenzione della sindrome influenzale e delle eventuali complicanze a essa correlate – aggiunge il direttore di HappyAgeing, Marco Magheri – Da anni sosteniamo che campagne di sensibilizzazione sono quanto mai necessarie per sviluppare la consapevolezza che una migliore qualità della vita è possibile a tutte le età”.