Home Nazionale Infortuni: Bellanova, leggi e controlli non bastano, serve alleanza istituzionale

Infortuni: Bellanova, leggi e controlli non bastano, serve alleanza istituzionale

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Roma, 4 set. (Labitalia) – “Sarà naturalmente l’autopsia a spiegare le cause della morte di Giuseppina Spagnoletti nelle campagne di Ginosa e l’indagine già avviata dalla magistratura a chiarirci le condizioni di lavoro nell’azienda agricola coinvolta ma, al di là di questo e ben oltre questo, continuo a pensare che di lavoro non si possa e non si debba morire. Non si tratta solo del lavoro nei campi. Come ci dicono purtroppo anche gli incidenti mortali accaduti solo giorni fa a Lucca e a Bergamo e i dati Inail che attestano un aumento delle morti sul lavoro nei primi mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016. Le leggi e i controlli, anche se necessari, non sono sufficienti”. Lo scrive in una nota Teresa Bellanova, viceministro al Mise e componente della segreteria del Pd.
“E’ necessaria -continua- una alleanza dell’intera filiera istituzionale, dal Governo fino ai Comuni, dove tutti si sentano allo stesso modo implicati e responsabili, senza esclusione e senza alibi di sorta, ed è necessario un idem sentire tra Istituzioni e imprese perché il fronte a tutela della sicurezza e della dignità del lavoro sia quanto più ampio possibile, facendo sentire meno soli i lavoratori e le lavoratrici, e più impegnate le imprese. Come ha ribadito ultimamente anche il Presidente della Repubblica, il nostro Paese non può rassegnarsi a subire morti sul lavoro”.
“Le norme sulla sicurezza -conclude- devono essere assolutamente rispettate con scrupolo e i controlli devono essere attenti e rigorosi. La legge contro il caporalato, l’attuazione dei Protocolli di intesa istituzionali, il raccordo tra istituzioni, indicano un modello importante messo in campo in questi anni a partire dal Governo Renzi che va rafforzato, sostenuto, considerato patrimonio comune da ognuno di noi. Non si tratta di criminalizzare le aziende – grandi o piccole – ma si sostenere, ancora una volta di più, che non esiste qualità del prodotto senza tutela e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, senza difesa della dignità del lavoro”.