(AdnKronos) – In questi casi occorre l’autorizzazione del giudice, su richiesta del pubblico ministero, la presenza di gravi indizi di reato e la necessità che l’osservazione e l’acquisizione da remoto siano assolutamente indispensabili per la prosecuzione delle indagini.
In riferimento agli stessi reati è poi possibile l’uso dei captatori per intercettare comunicazioni o conversazioni, anche tra presenti, prevedendo tuttavia il divieto di un uso dello strumento tale da violare la dignità umana e prescrivendo che, nel limite del possibile, l’intercettazione avvenga nel rispetto del pudore e della riservatezza. Viene poi resa possibile l’acquisizione della posizione geografica del dispositivo. Si ribadisce comunque che queste operazioni debbono essere autorizzate solo quando ogni altro mezzo di ricerca della prova risulti inadeguato.
Occorre poi che il giudice indichi i singoli dispositivi oggetto di captazione, per evitare una sorta di autorizzazione in bianco su un numero potenzialmente indeterminato di dispositivi. I captatori dovranno poi possedere i requisiti stabiliti con apposito regolamento del ministro della Giustizia, adottato di concerto con il ministro dell’Interno e su parere conforme del Garante per la protezione dei dati personali.