Home Nazionale Iran: appello per Djalali, mondo scientifico e Ue si mobilitino contro carcere

Iran: appello per Djalali, mondo scientifico e Ue si mobilitino contro carcere

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Milano, 14 mar. (AdnKronos) – Il mondo scientifico e l’Unione europea si mobilitino per riportare a casa Ahmadreza Djalali, arrestato nell’aprile 2016 in Iran con l’accusa, mai formalizzata, di collaborare con uno Stato nemico. L’appello è di Luca Ragazzoni, ricercatore del Crimedim centro di ricerca in medicina dei disastri dell’Università del Piemonte Orientale, il quale per quattro anni, a partire dal 2012, ha lavoratore con il collega oggi detenuto a Teheran.
“Stiamo cercando – spiega all’Adnkronos – di attivare la comunità scientifica mondiale, di chiamarla a raccolta contro questa detenzione, ad esempio respingendo gli inviti a partecipare a eventi scientifici in Iran”, come ha fatto di recente la senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo. Una mobilitazione che si aggiunge all’interessamento al caso da parte della Farnesina e dell’Unione europea, nella persona dell’Alto commissariato per gli affari esteri Federica Mogherini. “Non sappiamo esattamente cosa stiano facendo. Chiediamo di avere rassicurazioni sullo stato di salute di Ahmadreza e conferme ufficiale dell’impegno e dei risultati che stanno ottenendo”.
Dopo 11 mesi di alti e bassi, la sensazione è che “Di passi avanti concreti non ce ne sono stati. Ahmadreza continua a fare lo sciopero della fame iniziato a fine febbraio (ha sospeso quello della sete, ndr) e questo dal punto di vista della salute è drammatico”. Al collega detenuto nella prigione di Evin, Ragazzoni fa un appello: “Gli chiedo di smettere lo sciopero della fame perché siamo sicuri di salvarlo. Come amici e colleghi stiamo facendo un grandissimo lavoro per riportarlo a casa e deve avere fiducia. Non è solo: ha la famiglia, gli amici e il mondo scientifico dalla sua parte”.