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Jobs act: Cisl Veneto, con referendum non si gestiscono politiche del lavoro

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Venezia, 12 gen. (AdnKronos) – “Dopo la decisione della Corte Costituzionale rimaniamo dell’opinione che i referendum non sono gli strumenti con cui si gestiscono le normative sul lavoro. La non ammissibilità di quello volto a ripristinare il diritto al reintegro nei casi di licenziamento illegittimo – così come previsto dal vecchio articolo 18 – sgombra il campo dall’ennesimo scontro ideologico e dalla strumentalizzazione politica su un tema che ha già trovato una sua definizione con le norme previste dal Jobs Act”. A sottolinearlo è Onofrio Rota, Segretario Generale Cisl Veneto.
“Va aggiunto che, alla prova dei fatti, le nuove regole non hanno prodotto nessuna epidemia di licenziamenti individuali né il Veneto né il Italia. Non c’è proprio bisogno quindi di un ritorno al passato”, spiega.
“Sulla questione dei voucher abbiamo avviato da tempo una campagna contro il loro abuso senza però chiederne la eliminazione. I voucher hanno permesso, prima della “liberalizzazione” concessa dalla riforma Fornero, di regolarizzare molti piccoli lavori e ancora oggi svolgono questo compito – ricorda Rota – Non contestiamo i voucher perché se ne usano tanti – in Veneto siamo a quota 18 milioni per il 2016 – ma perché, a causa della mancanza di controlli e la deregulation normativa, danno una copertura al lavoro nero e destrutturano e precarizzano rapporti di lavoro tradizionali”.