(AdnKronos) – D’Attore spiega che la posizione di Mdp non vuole essere un no al Mattarellum ma “sapendo che non ci sono i numeri per farlo passare, significa prendere atto della realtà. Altrimenti, se il Pd insiste non solo spacca la commissione ma di fatto mette la legge elettorale su un binario morto. Allora sarebbe più onesto dire ‘non vogliamo fare la legge elettorale'”.
Chiarezza viene chiesta al Pd anche su un altro punto. “Il Pd deve fare chiarezza sulla questione del congresso. O ufficialmente il rinvio della discussione per poter concludere il congresso e allora ne teniamo conto, altrimenti procediamo adottando un testo base”. E la proposta di Mdp è quella di partire, intanto, dai punti condivisi per arrivare alla stesura del testo base. Ovvero: l’abbassamento della soglia dell’8% al Senato, l’estensione della doppia preferenza di genere anche al Senato e quindi,”come chiesto anche da Mattarella”, ricorda D’Attore, l’armonizzazione delle soglie di Camera e Senato.
Un’indicazione sui tempi verrà dalla capigruppo della Camera fissata domani alle 14 e 30. “Noi -spiega Andrea Mazziotti, presidente della commissione e relatore- abbiamo avviato una discussione di merito la scorsa settimana. Si stanno esprimendo tutte le forze politiche. Domani concluderemo il giro. Io farò un sintesi alla luce di tutte le posizioni ascoltate. Giovedì ci sarà un ufficio di presidenza della commissione per stabilire il percorso”. E su questo peseranno le decisioni della capigruppo di domani: “Un conto è che la capigruppo fissi la data per l’aula ad aprile, un conto a maggio”. Insomma, prima o dopo il congresso del Pd.