Home Nazionale La denuncia del pm antimafia Di Matteo: “Sulla mia nomina il veto di esponenti istituzioni”

La denuncia del pm antimafia Di Matteo: “Sulla mia nomina il veto di esponenti istituzioni”

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Palermo, 16 mar. (AdnKronos) – “Sulla mia nomina alla Procura nazionale antimafia in questi anni ci sono stati i veti di alti esponenti istituzionali”. E’ la denuncia del pm antimafia Nino Di Matteo all’indomani della nomina in Dna, dopo diverse bocciature da parte del Csm. “A prescindere dal valore professionale altissimo dei colleghi che mi sono stati preferiti in altre circostanze – dice – resto convinto che in passato ci sia stato qualche veto e qualche pregiudizio, anche da qualche alto esponente istituzionale che ha pressato perché la mia domanda non fosse accolta. Questo è quello che penso. Mi auguro che non sia accaduto ma ho qualche elemento per ritenere che possa essere accaduto”. Alla domanda sul perché ci sia stato qualche veto sulla sua nomina in Dna, Di Matteo risponde: “Questo non lo può chiedere a me, ho delle mie idee”.
Nino Di Matteo dovrebbe restare applicato al processo sula trattativa tra Stato e mafia. “Ho subito anticipato al Procuratore di Palermo e al Procuratore nazionale antimafia il mio intento di finire il mio percorso intrapreso da anni. Ho colto anche una disponibilità dal Procuratore antimafia Roberti. E’ certo che dovrà essere il Procuratore di Palermo ad attivare la procedura per l’applicazione”. “Io credo – dice ancora – che una delle possibilità che le leggi che regolamentano il funzionamento della Dna nei rapporti con le Dda sia proprio l’applicazione a singoli processi e indagini. Io spero che questo avvenga anche in questo caso”.
“Non è facile, dopo 25 anni di impegno, con tutti i miei limiti, molto gravoso, quasi totalizzante, tra Caltanissetta e Palermo, lasciare la Sicilia – dice – la mia è stata una scelta dovuta alla consapevolezza che per continuare a impegnarmi nella lotta alla mafia dovevo cambiare ruolo e ufficio”.