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Le mozioni e gli atti di indirizzo presentati in Consiglio Comunale

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Le mozioni e gli atti di indirizzo presentati in Consiglio Comunale
Palazzo Comune Arezzo

Nel Consiglio Comunale di oggi il primo atto di indirizzo è stato del gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle in merito ai mozziconi di sigarette. Già discusso nella seduta del 22 settembre. La richiesta a sindaco e Giunta era che si impegnassero ad applicare la legge 221 del 28 dicembre 2015, sulla cosiddetta Green Economy, per una maggiore vigilanza degli organi preposti al controllo, una maggiore informazione e sensibilizzazione sull’argomento nonché l’adozione di specifiche sanzioni per i trasgressori che abbandonano i mozziconi per terra. Ricci chiedeva, inoltre, l’installazione di appositi raccoglitori presso parchi, piazze, strade e comunque in ogni luogo ad alta frequentazione come previsto dall’articolo 40 della stessa legge. La pratica era stata sospesa in attesa di un parere tecnico sui costi legati all’eventuale attuazione del dispositivo è stato approvato all’unanimità.

Il secondo atto di indirizzo è del consigliere Jacopo Apa (Forza Italia) in merito a meccanismi premiali per studenti meritevoli e particolarmente eccellenti con cui ha chiesto l’impegno dell’assessore competente “di valutare insieme alla giunta e alla relativa commissione consiliare l’attuazione dei riconoscimenti, anche di valore economico, per valorizzare gli studenti più talentuosi della città” è stato approvato all’unanimità.

Terzo atto di indirizzo è del gruppo della Lega Nord in merito alla necessità di predisporre interventi per contrastare la violenza di genere. “Considerato che sono 6 milioni e 788.000 le donne, secondo una ricerca Istat del 2015, che hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, evidenziato che le violenze negli ultimi anni sono aumentate e i numeri ci confermano questa deprecabile tendenza. Rammentato che la Regione Lombardia, ad esempio, ha istituito, in ambito di prevenzione della violenza di genere, anche attraverso la pratica dell’attività sportiva, corsi di ‘difesa in rosa’ gratuiti, chiediamo alla giunta di valutare la possibilità di incentivare e sostenere l’avvio di corsi del genere con l’obiettivo di diffondere la cultura del benessere e della difesa personale, dei diritti e del rispetto della persona. In questo senso, la pratica sportiva è uno degli strumenti per accrescere l’autostima e la sicurezza da cui discendono autonomia e libertà personale”.
Luciano Ralli ha annunciato l’astensione del Pd. Francesco Romizi: “lo sportello provinciale che garantisce azioni concrete in direzione delle pari opportunità e del contrasto della violenza di genere andrebbe fattivamente sostenuto dal Comune di Arezzo, come avveniva in passato”. Marco Casucci ha annunciato voto favorevole rilevando come un medesimo atto della Lega Nord in Regione abbia incontrato “considerazioni solo negative di Pd e sinistra”. L’atto è stato approvato con 17 voti favorevoli, un astenuto e un non votante.

Atto di indirizzo dei consiglieri Angelo Rossi e Meri Stella Cornacchini (OraGhinelli) volto a sensibilizzare la giunta per attivare un processo normativo chiaro in materia di videosorveglianza che vada dagli asili nido alle scuole per l’infanzia. Nella sua esposizione il consigliere comunale Angelo Rossi ha annunciato il ritiro dell’atto. “È un gesto di disponibilità verso il Consiglio Comunale che avrebbe dovuto votare un atto corredato da un parere contrario di una dirigente comunale. La stessa ha infatti reiteratamente espresso parere negativo all’atto di indirizzo in questione nonostante la legge nazionale sia stata approvata alla Camera con voto bipartisan e giaccia adesso in Senato. La legge consentirà l’introduzione di telecamere negli istituti scolastici comunali. Riproporremo quindi la questione della sperimentazioni di tale meccanismo nelle scuole comunali. Vogliamo vedere come, a fronte di una legge nazionale, la stessa dirigente potrà darci identico parere negativo sulla proposta”.

Atto di indirizzo del consigliere comunale Massimo Ricci per favorire l’adesione del Comune di Arezzo al progetto DecoroUrbano.org: “si tratta di uno strumento partecipativo gratuito per la segnalazione di elementi di degrado cittadino. È un sistema di facile uso: si scatta una foto e poi si sfruttano le potenzialità del web. L’utente registrato a www.decorourbano.org esegue l’accesso al sito e invia una segnalazione. Può farlo tramite qualsiasi pc. Esiste anche una comoda applicazione per smartphone. La segnalazione viene pubblicata e l’ente pubblico può quindi visualizzarla in un proprio pannello di controllo. Il Comune che si attiva su questa piattaforma avrà infatti a sua disposizione una homepage, nel nostro caso sarebbe www.arezzo.decorourbano.org, e tramite il pannello di controllo potrà aggiornare e gestire, in base a un elenco di priorità, le varie segnalazioni. Queste possono andare dalle strade al vandalismo, dalle barriere architettoniche al randagismo, dall’incuria alle affissioni abusive. La soluzione di un problema con tale strumento ottiene ampia visibilità in rete”. L’atto è stato respinto con 15 voti contrari.

Ancora Massimo Ricci ha chiesto con un atto di indirizzo di non utilizzare più, nel corso dei trattamenti di disinfestazione anti-zanzare, il flubex in quanto contenente principi attivi probabilmente cancerogeni a giudizio dell’Agenzia europea per la valutazione dei prodotti medicinali e dell’Agenzia U.S.A. per la protezione dell’ambiente. “Per il futuro, occorrerà adottare un programma di interventi a impatto zero”. Approvato con 13 favorevoli, 3 astenuti e un contrario.

Mozione dei consiglieri comunali Marco Casucci, Tiziana Casi e Angelo Rossi inteso a promuovere pratiche per il sesso sicuro. La giunta deve impegnarsi ad adottare ogni azione opportuna per sensibilizzare i giovani in questo senso, soprattutto sul tema delle malattie trasmissibili sessualmente, anche organizzando iniziative di “distribuzione gratuita dei profilattici nei luoghi di maggiore aggregazione e verificando la possibilità di somministrare sempre profilattici a particolari fasce di età e reddito, individuando specifici percorsi con le strutture comunali di assistenza sociale”. L’atto di indirizzo prende le mosse dai dati sulle malattie infettive diffusi dall’agenzia regionale per la sanità e in particolare sulle infezioni da Hiv. In merito a queste ultime, i rapporti eterosessuali non protetti sono la causa prima di diffusione. Al 31 dicembre 2013, in Toscana le persone malate di Aids erano 1.656. “Progetti di educazione sessuale sono oramai diffusi in molti paesi europei, dalla Spagna, alla Francia, dalla Germania alla Norvegia”.
Francesco Romizi: “questo tipo di campagne sono sorte in ogni parte d’Italia a partire dagli anni Ottanta, mi piacerebbe che questo percorso, per questioni di competenza, fosse condiviso con la Asl e l’Associazione italiana sieropositivi”.
Roberto Bardelli: “non basta la distribuzione gratuita dei preservativi, bisognerebbe che le famiglie facessero le famiglie e, in generale, tutti il proprio ruolo. Mi pare una mozione un po’ datata e con alcune lacune che non tengono conto di altri vizi e patologie che coinvolgono pure gli adulti”. L’accento sulle scuole e sulla loro funzione è stato messo da Egiziano Andreani. “Porteremo l’argomento in commissione, dove tutti i gruppi consiliari potranno dare il loro contributo”: così l’assessore Lucia Tanti. “Se la giunta ritiene di coinvolgere la commissione, non c’è motivo allora di votare prima in Consiglio Comunale. L’atto può essere ritirato”, sono state le considerazioni di Massimo Ricci e Matteo Bracciali. Contrarietà al ritiro dell’atto è stata espresso da Tiziana Casi. Federico Scapecchi non ha rilevato alcuna anomalia nella procedura proposta dall’assessore. “L’atto di per sé è molto operativo – ha sottolineato Donato Caporali – prenderemo a cuore questa tematica, bisognerà applicarne il dispositivo delineando magari fin da subito un calendario specifico di azioni”. L’atto è stato approvato all’unanimità.

Mozione dei consiglieri comunali Marco Casucci e Tiziana Casi per impegnare la giunta a individuare una data per la celebrazione della Festa della famiglia naturale. “Se è legittimo che nelle scuole si insegni a non discriminare nessuno, dai gay a qualsiasi minoranza, questo non deve necessariamente comportare l’imposizione di un modello di società dove sparisca la naturale differenza tra i sessi. Anche perché questo si traduce in un tentativo di comprimere i diritti e i doveri dei genitori nell’educazione dei figli. La famiglia naturale è quella fondata da un uomo e una donna e questo modello deve essere promosso dal Comune, sia direttamente rendendolo criterio di sostegno per le politiche sul reddito delle famiglie stesse che indirettamente attraverso scuole e associazioni”. La prima pagina di National Geographic è stata mostrata dai consiglieri comunali della Lega Nord a sostegno di questa mozione: “la rivista dimostra che la teoria gender è viva e presente e contro di essa abbiamo già votato in questo Consiglio Comunale”.
Matteo Bracciali: “posso comprendere l’adozione di misure a sostegno della famiglia ma rispetto al tema della famiglia tradizionale se la politica non si accorge dell’esistenza di altre forme di convivenza, rischia di tenere fuori molti cittadini dal perimetro del dibattito e delle scelte. A cosa serve, dunque, una festa di questo tipo se non a mettere l’uno contro l’altro modelli differenti? Questo non lo accetto da cattolico. Gli ambiti pubblici devono tenere presente le società che governano e non quelle che idealizzano. Si tratta di temi sensibili che non necessitano di questi toni”.
Francesco Romizi: “qualcuno sventola una rivista, io cito fonti diverse sulle origini del neologismo ‘gender’. La Società italiana di psicologia ha messo in risalto l’inconsistenza scientifica del concetto, l’Ordine nazionale degli psicologi si è allineato a questa posizione. La Società italiana degli storici e delle storiche ha fatto lo stesso. Noi dobbiamo risolvere i problemi, non possiamo rimarcare solo le ragioni dello scontro. Alcune associazioni della città hanno annunciato che Arezzo ospiterà nel maggio 2017 il Toscana Pride. Conto di vedervi i consiglieri comunali, gli assessori e il sindaco, come hanno fatto Nardella a Firenze e Nogarin a Livorno, a dimostrazione del superamento delle divisioni di natura ideologica”.
Massimo Ricci: “emerge una volontà di divisione senza senso e fondamento. La società ha bisogno di essere ascoltata nelle sue forme e sfaccettature, questo atto non va in tale direzione ma verso quella del tornaconto elettoralistico”.
“Nardella – ha precisato il sindaco Alessandro Ghinelli – è andato al Toscana Pride ma la sua giunta non ha concesso il patrocinio all’iniziativa”.
Federico Scapecchi ha rilevato che “a leggere il dispositivo non mi pare emergano prese di posizione aspre. Semmai c’è un dare alla famiglia, anche in termini di sostegno, piuttosto che un togliere”. Voti favorevoli 14, contrari 7 e astenuti 2.