Home Nazionale L’esperto, con anti rotavirus in Sicilia -50% di ricoveri in 4 anni

L’esperto, con anti rotavirus in Sicilia -50% di ricoveri in 4 anni

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Torino, 24 nov. (AdnKronos Salute) – Dalla Sicilia, regione pioniera, è stata estesa in tutta Italia la vaccinazione contro il rotavirus responsabile della gastroenterite acuta, patologia che può diventare preoccupante e grave se colpisce un bimbo in tenera età. A prevedere l’estensione della vaccinazione il nuovo Piano di prevenzione vaccinale.
“Ben venga un Piano nazionale di prevenzione vaccinale che mette tutti i bambini italiani in condizioni di avere questo ausilio fin dalla primissima età”, sottolinea all’AdnKronos Francesco Vitale, professore ordinario di Igiene dell’Università di Palermo, illustrando, a i dati dell’esperienza siciliana a margine dei lavori del 50esimo Congresso nazionale della Società italiana di igiene-Siti. “In Sicilia – ricorda – questo tipo di vaccinazione è stata inserita nel 2013 e prima della sua introduzione l’impatto della patologia dovuta al rotavirus per i bambini molto piccoli era di circa 1.000 ospedalizzazioni ogni anno in tutta la regione, ospedalizzazioni che potevano avere per alcuni bimbi anche valori di gravità severa per gli squilibri provocati dalla depauperazione e di liquidi dovuti alle scariche di diarrea”.
“Oggi, a 4 anni di distanza – riferisce Vitale – la media regionale di copertura vaccinale è intorno al 50% con punte del 70% in alcune province e mediamente abbiamo osservato una riduzione dell’ospedalizzazione per rotavirus ben oltre il 50%. Inoltre, dalle verifiche fatte non abbiamo rilevato effetti collaterali inerenti alla vaccinazione, pertanto andiamo avanti e cerchiamo di migliorare le coperture vaccinali che dovrebbero arrivare all’85-90% per riuscire a bloccare la circolazione del rotavirus. Si tratta di un vaccino che non ha alcun tipo di controindicazione, è assolutamente sicuro e dà garanzie di preservare il bambino da queste forme di gastroenterite. Pertanto – conclude – poiché tra i bambini ci sono quelli che le malattie le superano serenamente e ce ne sono alcuni che sono invece più fragili, noi dobbiamo vaccinare tutti quelli che si possono vaccinare per tutelare anche quelli più fragili”.