(AdnKronos) – Da un lato regole più stringenti, dunque, dall’altro le trappole del ‘Rosatellum’ che, già di suo, introduce il rischio di pericolosi scontri tra big per un posto in lista. Proprio per evitare di saltare sulle mine dalla nuova legge elettorale, alcuni parlamentari, nelle ultime settimane, avevano individuato delle vie di fuga per dribblare i pericoli del Rosatellum.
Tra queste, la possibilità di correre sia nei collegi plurinominali che uninominali evitando così di bruciare candidature, ma anche la possibilità di ammorbidire la norma sull’obbligo di residenza nel collegio. A decidere sulle regole che determineranno le candidature saranno tuttavia i soli vertici 5 Stelle, i parlamentari uscenti non avranno voce in capitolo. E il rischio di ritrovarsi ai nastri di partenza con i nuovi candidati spaventa i più. “Se si resta a casa il più grande rimpianto è mandare alle ortiche l’esperienza maturata in questi anni”, spiega un deputato che dovrebbe giocarsela in una piccola provincia.
La speranza di molti è che a garantire una corsia privilegiata per i parlamentari uscenti ci pensi Di Maio, che con diversi colleghi non ha fatto mistero di voler riconfermare il gruppo più o meno in massa. Ma chi ha parlato con Casaleggio lo descrive ‘granitico’ nella convinzione che la selezione di deputati e senatori debba giocarsi su regole uguali per tutti. L’ipotesi di un voto di recall per gli uscenti sembrerebbe ormai definitivamente tramontata.