Roma, 26 nov. (AdnKronos) – Decine di cause, centinaia di migliaia di euro in ballo. Che, stando alle carte, graverebbero tutte sulle tasche di Beppe Grillo, che proprio l’altra sera, alla prima del suo nuovo spettacolo ‘Insomnia’, ha ironizzato apostrofando Alessandro Di Battista: “Maledetto, merda… tu te ne vai, a me m’arrivano le cause”. L’avvocato Lorenzo Borré, il ‘Masaniello’ degli espulsi M5S che in questi anni ha fatto tremare il Movimento costringendo Casaleggio e co. a dotarsi di regole nuove, riassume all’Adnkronos le potenziali ‘grane giudiziarie’ che pendono sui 5 Stelle come una spada di Damocle.
E fa una stima. Il garante del Movimento rischia di dover sborsare centinaia di migliaia di euro, nonostante il tentativo di smarcarsi messo in atto in questi anni. I conti son presto fatti. Il solo Antonio Caracciolo, il docente universitario prosciolto dall’accusa di negazionismo e attaccato da Grillo sul palco di uno dei suoi show (‘sporchi dentro’, si era scagliato il comico genovese contro i tre ricorrenti di Roma riammessi dal Tribunale), ha chiesto un risarcimento danni di 100mila euro.
Mario Canino, espulso dal Movimento e fuori dalle liste dei 5 Stelle nella Capitale, non ha corso per il Campidoglio “perché – spiega Borré, – per il Movimento non c’erano i tempi tecnici per farlo rientrare”. La richiesta di risarcimento per lui ammonta a 50mila euro: “considerando che quelli che lo precedevano nella lista sono stati tutti eletti, il danno subito dal mio assistito è evidente”, afferma il legale. Borré, in questi anni di battaglie a 5 Stelle, ha maturato un solo unico grande rimpianto: “non aver difeso Pizzarotti”, il sindaco di Parma che dopo vari ‘tira e molla’ si è lasciato alle spalle la porta del Movimento.