Palermo, 24 gen. (AdnKronos) – Vitale era delegato alla gestione delle estorsioni, spiegano gli investigatori dell’Arma. Era alle dirette dipendenze di Giuseppe Fricano, ex reggente del mandamento mafioso di Resuttana. Nel 2014, nell’ambito dell’operazione antimafia ‘Apocalisse’ fu eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di oltre cento indagati. Tutti furono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata e continuata, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, rapina, detenzione illegale di armi e munizioni, danneggiamento e incendio. Reati aggravati dalle modalità e finalità mafiose.
Il blitz consentì agli investigatori di ricostruire l’organigramma delle famiglie mafiose di San Lorenzo, Partanna Mondello e Resuttana e, al tempo stesso, di accertare la ‘nascita’ della nuova famiglia mafiosa Pallavicino/Zen. A Vitale furono attribuite due estorsioni aggravate e continuate, in concorso, commesse nel 2012.
“In passato era stato già arrestato per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e per tentata estorsione – dicono adesso gli investigatori -, e nel 2016 si è reso inoltre responsabile di diverse violazioni agli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale”. Dallo scorso 11 ottobre si era reso irreperibile non ottemperando alla prescrizione relativa all’obbligo di presentazione presso le forze di polizia. Il 15 dicembre del 2016 la Corte di Appello di Palermo ha emesso nei suoi confronti il decreto che ne ha dichiarato lo ‘stato di latitanza’.