Milano, 25 gen. (AdnKronos) – Gli uomini del Centro operativo Dia di Milano, in collaborazione con i colleghi di Firenze e Caltanissetta, hanno dato esecuzione a quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla Seconda sezione della Corte d’Assise d’Appello di Milano nei confronti di Giuseppe Madonia (ritenuto capo di ‘Cosa nostra’ della provincia Caltanissetta), Cataldo Terminio (considerato dagli inquirenti il ‘vice rappresentante’ di Cosa nostra della provincia di Gela), Antonio Rinzivillo (appartenente alla ‘cosca Madonia’ e ritenuto il capo della ‘famiglia Rinzivillo’) e Grazio Salvatore Gerbino (vicino alla ‘famiglia di Gela’).
Gli stessi sono stati giudicati responsabili, a vario titolo, degli omicidi di Gaetano Carollo, commesso a Liscate (Milano) l’1 giugno 1987, e di Alfio Trovato, appartenente al clan mafioso dei cosiddetti ‘Cursoti Milanesi’, capeggiato da Gimmy Miano, avvenuto a Milano il 2 maggio 1992. Omicidi scaturiti da dinamiche interne a Cosa nostra siciliana che, nella Milano degli anni Ottanta, era impegnata a sancire le alleanze tra le famiglie palermitane e quelle catanesi.
Per l’omicidio Carollo sono stati già condannati, quali mandanti, Francesco Madonia e Salvatore Riina, mentre per l’omicidio Trovato risultano coinvolti, tra gli altri, anche Leoluca Biagio Bagarella e Giovanni Brusca. Le ordinanze hanno confermato la pena dell’ergastolo per Madonia e la pena a 30 anni ciascuno per gli altri tre. Gerbino, unico dei quattro in stato di libertà, è stato arrestato a Carmignano (Prato) e, successivamente, associato al carcere cittadino.