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Mafia: Fava, Giardino Ciaculli punto fermo nella memoria

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Palermo, 22 lug. (AdnKronos) – “Un giardino della memoria sono radici, piantate a trattenere insieme le cose accadute, i volti, le storie, le rabbie, i lutti, le promesse, le illusioni, le sfide, le verità rivelate e quelle taciute. E’ così ovunque, anche a Palermo, nelle tre terrazze di terra e di alberi piantate a Ciaculli”. Lo scrive il vice presidente della commissione Antimafia Claudia Fava in una lettera indirizzata al vice presidente dell’Unci Leone Zingales. Solo tre giorni fa, in occasione del 25esimo anniversario della strage di via d’Amelio, la commissione presieduta da Rosy Bindi ha visitato il giardino di Ciaculli, a Palermo.
“Da una parte la luce del golfo, dall’altra la montagna bianca e in mezzo questo lembo di terra riempito con i nomi di tutti i caduti per mano di Cosa Nostra – continua Fava – Come un punto fermo. Radici salde. Memoria che cresce. I frutti? Quelli, nel Giardino della Memoria, non ci sono. I frutti stanno fuori da quel fazzoletto d’alberi e di lapidi. I frutti sono i vivi, non i morti: il loro modo di far buon uso di questa memoria e di evitare che servano altri ulivi, altri nomi, altre lapidi. I frutti toccherà a noi raccoglierli, se ne saremo capaci”.