Palermo, 3 mar. (AdnKronos) – “Fui molto sorpresa quando, pochi mesi dopo le stragi mafiose del ’92, appresi della mancata proroga del 41 bis, il carcere duro, per i boss mafiosi. Noi che eravamo sostituti procuratori di Palermo non avevamo avuto contezza di questa cosa”. Lo ha detto, deponendo come teste al processo sulla trattativa tra Stato e mafia, l’ex Procuratore aggiunto di Palermo, Maria Teresa Principato.
Durante la sua deposizione all’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, chiesta dalla difesa del generale Mario Mori, del generale Antonio Subranni e del colonnello Giuseppe De Donno, la magistrata, tornata da poco alla Direzione nazionale antimafia, ha anche ricordato la figura di Luigi Ilardo, il confidente del Ros dei Carabinieri che aveva parlato dell’allora boss latitante Bernardo Provenzano e che da lì a poco fu ucciso da Cosa nostra.
“Ilardo era un personaggio di grosso calibro di Cosa nostra nissena. E nel corso di quelle che definisco quasi dichiarazioni spontanee, lui disse di avere la possibilità di incontrare Bernardo Provenzano con il quale si scambiava i cosiddetti ‘pizzini’ – racconta Teresa Principato – Non parlò di stragi mafiose né ricordo che abbia fatto riferimento alla permanenza di Provenzano a Mezzojuso”.