Home Nazionale Mercati emergenti, Sibani (Epsilon): “Diversificare per maggiori rendimenti”

Mercati emergenti, Sibani (Epsilon): “Diversificare per maggiori rendimenti”

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Milano, 28 set. (AdnKronos) – È stato un anno caldo per gli investimenti nei mercati emergenti. I rendimenti nel 2017 sono stati ragguardevoli. L’indice Msci emerging markets è cresciuto del 26% su base annua mentre il Jpm Em currency index ha toccato i massimi degli ultimi anni all’inizio del mese. Ma l’ottimismo per i mercati emergenti potrebbe subire una frenata nei prossimi mesi per l’avvio come evidenzia Luca Sibani, responsabile investimenti discrezionali e e total return di Epsilon Sgr, del “processo di riduzione delle politiche monetarie espansive implementate dalla Federal Reserve, dalla Bce e dalle banche centrali mondiali”.
Dallo scorso 21 settembre si sono fatti sentire i primi effetti con cali delle azioni e delle valute dei paesi emergenti dopo che Jannet Yellen, presidente della Fed, ha confermato il restringimento degli stimoli monetari e il graduale rialzo dei tassi d’interesse. Le decisioni della Banca centrale americana hanno avuto come diretta conseguenza il rafforzamento del dollaro e l’aumento della redditività del decennale americano.
Gli investitori hanno iniziato a spostare capitali da asset con profili rendimento più rischiosi come quelli dei paesi in via di sviluppo per riparare ad asset denominati in dollari più sicuri. Una strategia che viene già utilizzata dalla Epsilon sgr perché “la società investe in obbligazioni a breve termine come emittenti sovrani molto diversificati dal punto di vista geografico e principalmente in valuta forte quale il dollaro dove il rischio di cambio viene coperto”.
Se però la crescita globale si manterrà sui livelli attuali, la frenata dei mercati emergenti dovrebbe rimanere solo temporanea. L’istituto di finanza internazionale prevede una crescita per i paesi del 5,4% su base annua nel terzo quadrimestre del 2017. “Le prospettiva di crescita di questi paesi sono promettenti quindi ci aspettiamo ulteriori flussi di investimento nei prossimi anni”.
“Investire in mercati emergenti –aggiunge Luca Sibani – migliora il profilo rischio/rendimento di un portafoglio globale”. Non conviene focalizzarsi o a puntare su singole obbligazioni, guardando semplicemente al rendimento, ma è preferibile che il portafoglio sia ben diversificato geograficamente invece migliora il rischio/rendimento”.
Sull’andamento del mercato dei paesi emergenti è influenzato anche dalle vicende interne dei singoli paesi. L’investimento deve tenere conto di questi aspetti come dimostrano i cali delle valute di alcuni paese emergenti. La lira turca ha avuto delle ripercussioni dopo l’esito del referendum sull’indipendenza del Kurdistan. La Corea del Sud ha perso l’0.26, a causa dell’escalation delle provocazioni di Kim Jong-u e anche il rublo russo ha raggiunto i minimi mensili per il calo del prezzo del greggio. “Per ridurre i rischi Epsilon – conclude Luca Sibani -ha sviluppato un modello che classifica i paesi emergenti sulla base di alcuni indicatori macro economici e dal quale vengono eliminati i paesi più rischiosi che possono portare a delle sorprese negative”.