Palermo, 15 mar. (AdnKronos) – Alle prime luci dell’alba, tra Biancavilla ed Adrano, nel catanese, i Carabinieri della Compagnia di Taormina (Messina) in collaborazione con quelli di Paternò hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Messina – su richiesta della Procura peloritana – per i reati di furto aggravato in concorso e tentata estorsione. In manette Salvatore Santangelo di 39 anni, Alfio Petralia di 48 anni e Antonino Nicosia di 28 anni. L’operazione, denominata “Tiramisù” e condotta dagli uomini dell’Arma, nasce nel maggio 2016 “quando dei soggetti dopo essersi introdotti con il viso coperto da passamontagna e nottetempo all’interno del noto ristorante di Taormina “Tiramisù”, previo danneggiamento del lucchetto d’ingresso, dell’allarme e del sistema di videosorveglianza interno ed esterno”, si erano impossessati di circa 200 bottiglie di vini pregiati per un valore di euro 40.000 circa”.
Le modalità usate per commettere il reato erano estremamente violente: la vetrina posta a protezione di vini completamente in frantumi, il sistema d’allarme sradicato dal muro e lanciato, per essere annullato, all’interno di un bidone contenente dell’acqua, il lucchetto e la porta laterale sinistra distrutta. Il locale era stato completamente messo a soqquadro e quasi distrutto.