Home Nazionale Micalizzi, omaggio a Bud Spencer? E’ il minimo che gli devo

Micalizzi, omaggio a Bud Spencer? E’ il minimo che gli devo

0

Roma, 28 apr. (Labitalia) – “L’omaggio che farò all’amico carissimo Bud Spencer stasera, all’auditorium Parco della Musica di Roma, durante il concerto ‘Le chiamavano Colonne sonore’, è il minimo che gli devo per la grande fortuna che ho avuto di scrivere le colonne sonore di diversi film da lui interpretati, sempre con grande successo”. Così a Labitalia Franco Micalizzi, noto a livello internazionale come uno dei più raffinati e talentuosi compositori italiani di colonne sonore per il cinema, in vista del suo concerto romano.
“Viva Bud e la sua grande capacità -afferma- di far sorridere e divertire con la sua brutale bonomia, pugni a non finire, ma niente violenza: solo divertimento. Grazie, Bud, per il modo di intrattenere con la tua potente fisicità ed il tuo sorriso comunicativo platee infinite; ce ne sarebbe ancora tanto bisogno.”
“Ringraziamo Franco Micalizzi e l’Auditorium Parco della Musica -dice a Labitalia Giuseppe Pedersoli, figlio di Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer- per l’affettuoso omaggio. ‘Lo chiamavano Trinità’ ha quasi 50 anni e non li dimostra”.
“Un film senza tempo -sottolinea- nato dalla geniale intuizione del regista Enzo Barboni Clucher, dall’intelligenza del produttore Italo Zingarelli e dalla simpatia istrionica di Bud Spencer e Terence Hill che vestirono i panni stracciati da cowboy come fossero i loro abiti di tutti i giorni”.
“Pochi soldi -ricorda- per produrre il film ma tante idee, grande entusiasmo, battute e scazzottate indimenticabili. Il pubblico di tutto il mondo si è lasciato incantare dalla genuinità e dalla semplicità dei sorrisi di Trinità e Bambino come nelle favole di una volta, continuando a fischiettare da decenni una magica colonna sonora”.
“Poche note -assicura a Labitalia Marco Tullio Barboni, sceneggiatore e scrittore, figlio di E.B. Clucher- del tema di Trinità e si spalanca il palcoscenico: Terence sulla slitta indiana, Bud che spara mazzate e sbuffa, Emiliano che dice tutto, Mescal che stramazza al suolo. Tutto in una manciata di accordi. Come accade solo nei sogni”.
L’Auditorium Parco della Musica, in collaborazione con il maestro Franco Micalizzi, presenta dunque stasera presso la Sala Petrassi di Roma, un concerto unico e raffinato, che guarda con un filo di nostalgia e anche di ironia ai memorabili temi musicali che il celebre compositore e direttore d’orchestra ha creato negli anni ‘70 e ‘80 per tanti film di successo (Lo chiamavano Trinità – L’ultima neve di Primavera – Napoli violenta – Non c’è due senza quattro – Italia a mano armata…).
A riproporre questi temi sono per l’occasione stati chiamati molti di quei cantanti che all’epoca li eseguirono con successo, come ad esempio Edoardo Vianello e Wilma Goich (Roma parlaje tu); confermata l’adesione di una grande concertista come Gilda Buttà; si sono aggiunte autorevoli presenze canore che corrispondono ai nomi di Valentina Ducros, Miky Introna, Dougie Meakin e del tenore internazionale Gianluca Paganelli.
Considerato che i temi musicali destinati al cinema e composti da Micalizzi hanno suscitato un forte interesse perfino nel mondo dell’hip hop, che ha attinto a larghe mani nel suo repertorio musicale, campionando e rappando sulla sua musica, durante il concerto si faranno cenni anche a queste partecipazioni. A sostenere il concerto, una grande orchestra dal vivo e la partecipazione come pubblico di tanti fedelissimi appassionati.