Home Nazionale Migranti: avvocato, nessun business o emergenza, 70% ricorsi ha successo (2)

Migranti: avvocato, nessun business o emergenza, 70% ricorsi ha successo (2)

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(AdnKronos) – Delle 91.102 domande esaminate nel 2016 (su 123.600 presentate), 4.808 hanno ottenuto lo status di rifugiato (5%) e quindi il diritto di permanenza in Italia, 12.873 (14%) la protezione sussidiaria che garantisce cinque anni di soggiorno, il 21% (18.979) quella umanitaria che ne concede due. Il diniego interessa 51.170 stranieri (56%). Rispetto al 2015, nel 2016 le domande sono aumentate del 47,2%, mentre le decisioni hanno segnato +28,1%. “Bisogna davvero togliere garanzie ai procedimenti per asilo – si chiede il legale Neri – per migliorare la giustizia civile? Perché un grado di giudizio non lo togliamo all’impugnazione delle multe i cui procedimenti intasano sì gli uffici dei giudici di pace e dei tribunali, non sarebbe altrettanto popolare?”.
Dai dati della Commissione nazionale per il diritto di asilo emerge anche che, nel 2016, su 27 Paesi principali da cui provengono le richieste ben 11 raggiungono la soglia del 50% di risposte positive nella fase amministrativa, “nella fase giudiziale, poi, complessivamente i successi raggiungono il 70% dei casi, come confermato dalla Commissione nazionale. Una percentuale di successo che difficilmente un avvocato può sempre garantire in altre materie, con buona pace di chi ritiene questi ricorsi infondati e strumentali”, ironizza Neri, da anni al fianco di organizzazioni che si occupano di profughi.
Guardando le domande esaminate si va dal 98% di protezione internazionale riconosciuta per chi viene dalla Siria (92% status rifugiato), al 97% per i cittadini di Afghanistan, Siria e Iraq; alla Turchia (84%) e Iran (85%) fino al 50% di accoglienza (status rifugiato, protezione sussidiaria o umanitaria) di Kosovo ed Egitto. “Il diritto alla difesa va garantito a tutti, anche a chi è privo di mezzi, e a maggior ragione quando si tratta di diritti fondamentali. Non capisco la polemica sul fatto che il gratuito patrocinio venga garantito a queste persone. Non c’è nessun business degli studi legali, come ipotizza qualcuno. Si parla mediamente di 900 euro per grado di giudizio, due generalmente visto che i ricorsi in Cassazione sono ancora poco numerosi; le liquidazioni sono a volte anche inferiori, per un lavoro spesso faticoso, che io e la maggior parte dei colleghi svolgiamo con serietà e passione”.