Home Nazionale Migranti: muore dopo parto, cristiani e non insieme per ultimo saluto

Migranti: muore dopo parto, cristiani e non insieme per ultimo saluto

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Palermo, 29 mar. (AdnKronos) – Vivian e Jospeh erano sbarcati a Pozzallo il 19 febbraio. Erano in tre, perché Vivian, 23 anni, aveva in grembo il suo bambino, che è nato il 3 marzo. Tre giorni dopo, però, la giovane mamma non ce l’ha fatta. L’autopsia chiarirà le cause della morte, intanto il piccolo, nato all’ospedale di Modica, è stato chiamato Kwaku, perché è nato di venerdì (kwaku nella lingua della coppia significa proprio venerdì). Joseph è cristiano, così come lo era sua moglie Vivian, e da subito ha espresso il desiderio di accompagnare la sua sposa nel suo ultimo viaggio con un momento di preghiera. Così ieri mattina, 22 giorni dopo il decesso, si sono potuti celebrare i funerali. La cerimonia funebre si è svolta nella parrocchia Santuario Madonna delle Grazie.
Italiani e stranieri, cristiani di confessioni diverse e anche non cristiani hanno pregato insieme per sostenere Joseph nel suo saluto a Vivian e incoraggiarlo a non perdere la speranza di vita, sua e di suo figlio. Il rito è stato celebrato interamente in lingua inglese e la comunità missionaria intercongregazionale ha aiutato nella preparazione e presidenza della cerimonia. La salma di Vivian è stata poi accompagnata al cimitero di Modica. Anche qui c’è stato un momento di preghiera e benedizione.
Inni e canti, secondo tradizione africana, hanno accompagnato il momento della sepoltura. Vivian e il marito Joseph avevano lasciato il Ghana, paese di origine, diretti in Libia, dove entrambi avevano trovato lavoro: lei come donna delle pulizie, lui operaio in una ditta di costruzioni. Il lavoro non mancava, ma le condizioni di sicurezza in Libia diventavano insostenibili giorno dopo giorno. Dopo oltre due anni in Libia, Vivian è rimasta incinta. La giovane coppia ha deciso allora di partire alla ricerca di un futuro migliore.