Palermo, 10 mag. (AdnKronos) – Notte al porto di Palermo, in un maxi tendone per ripararsi dal freddo e dal vento, per oltre 450 migranti dei 616 sbarcati ieri mattina a bordo della nave militare ‘Eco’. Ad assistere i migranti i funzionari della Prefettura, forze dell’ordine e alcuni volontari della Caritas, oltre a Giorgia Butera, sociologa e Presidente di Mete onlus, che da anni si occupa dei migranti. Alcuni migranti si sono sentiti male, per la febbre o altri problemi di salute, mentre per un uomo è stato necessario l’intervento dell’ambulanza per una crisi iperglicemica. Sotto la tenda anche alcune donne, anche in stato di gravidanza. Per questa mattina è previsto il trasferimento dei migranti in centri di accoglienza siciliani e italiani.
“L’umanità che accoglie con cura la disumanità che stiamo subendo a causa della migrazione forzata è il gesto d’amore più importante che possa verificarsi”, dice Giorgia Butera all’Adnkronos. “Ieri, la Città di Palermo, ha accolto un nuovo sbarco, circa 700 persone hanno toccato terra in cerca di una vita migliore – aggiunge – Encomiabile il lavoro coordinato dalla Prefettura e svolto dalle varie componenti. Molti dei migranti hanno trascorso la notte all’interno della struttura allestita al Porto di Palermo, sono rimasta ad assisterli sino alla mezzanotte. La situazione, assolutamente gestibile, ma verso la quale necessità un miglioramento costante”.