Home Nazionale Moda: produzioni di qualità e distretti, back to Italy è bello/Adnkronos

Moda: produzioni di qualità e distretti, back to Italy è bello/Adnkronos

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Milano, 16 mar. (AdnKronos) – Cresce l’internazionalizzazione delle imprese italiane e contemporaneamente si intensifica il fenomeno del reshoring, ovvero del rimpatrio delle produzioni. Non si tratta ovviamente di una contraddizione in termini, ma di una scelta precisa dettata dal vantaggio economico e dalla attrazione che i distretti produttivi italiani esercitano sugli investitori esteri. Un fenomeno, evidenzia il Nono Rapporto Annuale ‘Economia e finanza dei distretti industriali’ realizzato da Intesa Sanpaolo, “particolarmente diffuso all’interno dei distretti del Sistema Moda Italia dove l’affermazione delle produzioni di lusso ha favorito le filiere produttive interne, sempre più attivate anche dalle case di moda internazionali che sono presenti nei distretti con rapporti di fornitura e/o proprietà”. L’Italia è al secondo posto dopo gli Usa per numero di rilocalizzazioni produttive (fonte Uni-Club Reshoring) con 121 casi dal 2000 a oggi.
I casi di back to Italy produttivi più noti hanno riguardato Louis Vuitton, Prada, Ferragamo, Ermengildo Zegna, Brunello Cucinello, Bottega Veneta, Geox, Piquadro, Nannini, Safilo, Marchon. Fuori dai distretti anche Furla, L’Oreal. I casi più recenti riguardano Benetton, Marcolin e alcune altre realtà.
Per quanto riguarda Benetton, il gruppo recentemente ha riportato in Italia una piccola parte della produzione lanciando una nuova linea di maglioni basic in lana merino e cashmere con il marchio TV31100 e prodotta a Castrette di Villorba nel distretto del tessile e abbigliamento di Treviso. L’investimento è stato di due milioni di euro ed è prevista una produzione di circa 200mila maglioni l’anno. Tutto ciò è stato possibile perché si sono ridotti i costi della produzione introducendo una tecnica messa a punto dalla giapponese Shima Seiki che realizza macchine per la lavorazione di capi completi senza cuciture. “Il nuovo reparto tessile di Castrette – 50 posti di lavoro tra indotto e diretti – rappresenta uno dei più rilevanti processi di reshoring – evidenzia il rapporto- avviato da un’azienda italiana del settore”.