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Palermo: clochard bruciato, aveva scelto di vivere per strada

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Palermo, 11 mar. (AdnKronos) – “Lo conoscevo di vista, ma mi aveva colpito per la sua gentilezza. Era una persona cortese, disponibile, sempre pronta ad aiutare i volontari e a dare una mano quando occorreva. Non ho mai visto in lui segni di atteggiamenti violenti”. A dirlo all’AdnKronos è Mimmo Scafidi, responsabile della Missione San Francesco dei frati minori Cappuccini di Palermo, a proposito di Marcello Cimino, il clochard di 45 anni di Palermo bruciato vivo la notte scorsa mentre dormiva nel suo giaciglio sotto ai portici della mensa dei Cappuccini.
“Stamattina si è presentata la sorella e quando le abbiamo chiesto perché non l’aveva accolto a casa – dice ancora Scafidi – ci ha detto che era stata una sua scelta vivere da barbone. A quanto pare aveva anche una casa nella zona del Villaggio Santa Rosalia”. Da poco tempo si era separato dalla moglie, da cui aveva avuto dei figli. Insieme a lui, nel giaciglio improvvisato sotto i portici vivevano altre tre persone. “Per puro caso non si trovavano con lui ieri sera – spiega -, sono dei miracolati perché le vittime di questa barbarie potevano essere di più”.