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Palermo: clochard bruciato vivo, Caritas ‘barbarie inaudita’

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Palermo, 11 mar. (AdnKronos) – “Una barbarie inaudita, un atto ingiustificabile, il gesto di un violento che ha pensato così di farsi giustizia da sé. Una violenza di cui poteva rimanere vittima chiunque”. A dirlo all’AdnKronos è don Sergio Mattaliano, direttore della Caritas di Palermo, commentando il brutale omicidio del clochard di 45 anni, Marcello Cimino, ucciso nella notte sotto un portico della missione San Francesco, all’esterno del complesso cimiteriale dei Cappuccini. La vittima è stata prima cosparsa di liquido infiammabile e poi data alla fiamme. Quando i vigili del fuoco sono giunti sul posto per l’uomo non c’era più nulla da fare. Era già morto, con il corpo completamente ustionato.
“Non lo conoscevamo, non si è mai rivolto a noi” spiega don Mattaliano. Che tra i tanti che ogni giorno bussano alla porta della Caritas per chiedere un aiuto non ricorda quel nome. “A Palermo c’è una crisi devastante, il risveglio economico in città non è mai arrivato e la situazione è di giorno in giorno più drammatica” ammette. A rivolgersi alla Caritas sono soprattutto italiani. “La povertà assoluta aumenta tra i nostri connazionali più che tra gli stranieri – dice don Mattaliano -. Tante famiglie non riescono ad andare avanti, si indebitano ed entrano in un circolo pericoloso. Sempre più spesso vengono per chiedere un aiuto per pagare le bollette o l’affitto di casa”.
Il problema principale resta la disoccupazione. “Manca il lavoro – spiega il direttore della Caritas di Palermo – e non ci sono neppure politiche serie utili a uscire da questa drammatica condizione”. Insomma l’uscita dalla crisi per don Mattaliano è ben lontana. “La crisi è forte, anzi io penso che il fondo non sia stato ancora stato toccato”, conclude.